Operazione della Guardia di Finanza in Calabria: sequestrati beni per 430 mila euro. Ennesimo caso di boss con reddito di cittadinanza
Alfonso Mannolo, ritenuto il boss della cosca di ‘ndrangheta di San Leonardo di Cutro, percepiva illecitamente il reddito di cittadinanza. E’ quanto hanno scoperto i finanzieri del Comando provinciale di Crotone nell’ambito dell’Operazione “Malapianta”. E’ l’ennesimo caso del genere.
Sette le persone individuate, familiari conviventi di soggetti arrestati insieme al boss accusato di associazione mafiosa, traffico di droga, riciclaggio, estorsione e usura. Sono tutti indebiti destinatari del reddito di cittadinanza ottenuto grazie a false dichiarazioni. In tutto sono stati richiesti sequestri per 430 mila euro.
Passata al setaccio una lista di persone condannate definitivamente, o attualmente imputate e detenute per associazione mafiosa, ed altri reati socialmente pericolosi. Un lavoro portato a termine dai finanzieri, grazie alla collaborazione e all’interscambio informativo con l’Inps.
Il boss Mannolo e le altre 7 persone, secondo quanto emerso, percepivano il reddito di cittadinanza nonostante conducessero un tenore di vita molto alto.
Reddito di cittadinanza anche per una persona ai domiciliari
Oltre al boss le indagini hanno riguardato anche altri soggetti: 17 di questi sono risultati essere detentori di partite iva attive. Imprenditori a tutti gli effetti, operanti in diversi settori come ristorazione, vendita di calzature, edilizia, agricoltura, produzione di infissi, gestione di stabilimenti balneari, allevamento. E prendevano il reddito di cittadinanza.
Tra questi, anche un avvocato. Tutti sono risultati essere evasori totali, non avendo mai presentato le prescritte dichiarazioni dei redditi e, pertanto, la loro posizione sarà oggetto di ulteriori controlli. Due sono addirittura risultati essere residenti stabilmente in Germania ma, dichiarando falsamente la loro residenza nella provincia di Crotone sono riusciti ad accumulare il reddito per un totale di 15.000 mila euro. 11 hanno fornito false attestazioni.
A percepire il reddito di cittadinanza c’era anche una persona agli arresti domiciliari dal gennaio 2018. L’uomo risulta avere percepito, illecitamente, il reddito da aprile 2019.
Tra gli affiliati alla ‘ndrangheta destinatari del reddito di cittadinanza, oltre al boss, spunta anche il nome di Gaetano Santoro, già condannato. Una sentenza passata in giudicato nel 2018, per associazione a delinquere di stampo mafioso e spaccio di sostanze stupefacenti. Tutti sono stati denunciati. Altri accertamenti patrimoniali saranno avviati per pervenire ad eventuali, ulteriori, sequestri.