Governo al giro di metà mandato: ecco come Meloni sta rivoluzionando l’Italia

Boom occupazione, meno tasse, conti in ordine, l’economia che torna a correre, l’Italia che torna centrale in Europa e nel mondo, stop all’immigrazione incontrollata e più sicurezza: tutti i numeri che quando governava la sinistra erano inimmaginabili

I conti pubblici in ordine, l’economia che è tornata a correre, l’occupazione e l’export che hanno raggiunto record storici, toccando numeri che non si erano mai visti prima, una politica estera chiara e coerente, l’Italia nuovamente al centro in Europa e nel mondo. In questi due anni e mezzo il governo guidato da Giorgia Meloni ha rivoluzionato l’Italia.

Sempre e solo dalla stessa parte: quella dell’Italia

Siamo già arrivati a metà mandato. Sono già passati due anni e sei mesi da quella notte del 25 settembre, quando gli italiani ci affidarono il compito di guidare l’Italia. Non abbiamo mai tradito le promesse fatte: stiamo realizzando, punto per punto, il programma elettorale con il quale ci siamo presentati al cospetto degli italiani. La nostra è una storia d’amore per l’Italia, una storia che non finirà mai.

Stiamo rivoluzionando l’Italia. Adesso i conti sono in ordine, l’economia è più solida, la nostra Nazione ha riacquisito credibilità e centralità a livello internazionale, stabilità e una visione da realizzare, riconoscibile e riconosciuta da tutti. Un’Italia che, dopo anni di rassegnazione, adesso torna a sperare.

Abbiamo rivoluzionato economia e lavoro

Sinistra e 5stelle hanno scassato i conti dello Stato: bonus a pioggia e mancette elettorali hanno creato un buco nero nel bilancio che grava, e graverà ancora per molti anni, sulle spalle degli italiani. Italiani sul divano e ristrutturazioni di castelli: ecco i risultati prodotti da quelli che dovevano “abolire la povertà”.

Il governo Meloni ha abolito le misure assistenzialistiche tanto volute da Giuseppe Conte e rimesso i conti dello Stato in ordine. Ha rivoluzionato le politiche economiche e del lavoro con misure serie e concrete, e la bontà dei risultati la certificano i numeri raggiunti, numeri obiettivi e incontrovertibili.

I numeri record raggiunti dal governo Meloni

Riduzione del deficit del 3,8% e crescita del PIL dello 0,7%, quindi oltre le previsioni che si fermavano allo 0,5%. Record sull’occupazione che ha raggiunto la cifra mai vista prima di 24 milioni e 222 mila persone al lavoro, con il tasso di occupazione che cresce al 62,8%, e con il Sud che traina con il 2,6% di crescita, a fronte della media nazionale dell’1,9%.

Grazie al lavoro costante del governo Meloni, l’Italia ha conseguito record che quando governava la sinistra non erano nemmeno minimamente immaginabili. Come i 33,4 miliardi di euro recuperati dal contrasto all’evasione fiscale, che rappresentano la cifra più alta che sia mai stata conseguita in Italia dal contrasto all’evasione. E come i quasi 70 miliardi di euro di export, numeri davvero importanti che certificano il ruolo trainante acquisito dal settore agroalimentare italiano, che abbiamo rimesso al centro, nel commercio con l’estero. 

Sul Pnrr stiamo procedendo a gonfie vele. Abbiamo raggiunto il 54% degli obiettivi del Pnrr e speso già 61 miliardi di euro. Siamo stati, più volte, in Europa i primi a chiedere il pagamento delle rate Pnrr ed abbiamo ricevuto elogi dall’Ue sulla gestione efficiente delle risorse europee.

Crollano gli sbarchi, aumentano i rimpatri

Con il governo Meloni abbiamo posto la parola fine all’immigrazione incontrollata. Il Piano Mattei per l’Africa è stato fondamentale: abbiamo stipulato accordi con i paesi di partenza, tra cui Libia ed Egitto, impedendo la partenza di molti immigrati.

Gli sbarchi hanno subito un calo del 60%, facendo diventare il modello italiano sulla lotta ai trafficanti di esseri umani e sul contrasto all’immigrazione clandestina un esempio da seguire in tutta Europa. Ormai tutti sono convinti dei centri in Albania, tanto che la Commissione europea parla di creare un sistema di rimpatri europeo con centri extra Ue. La sinistra italiana, anche nella battaglia contro i centri in Albania, è rimasta da sola: perfino la Francia di Macron ha seguito la linea italiana.

Mentre gli sbarchi crollano, aumentano i rimpatri. Così come, in seguito alla denunzia presentata dal Presidente Meloni al Procuratore Nazionale Antimafia sui sospetti sul ‘Decreto Flussi’, sono state avviate indagini in tutta Italia che hanno provato come dietro ci fosse un business gestito dalla criminalità organizzata. Le nuove regole ferree sul ‘Decreto Flussi’ hanno fatto crollare le domande: quest’anno sono diminuite del 76%. E mentre noi lavoriamo per garantire che in Italia si possa entrare legalmente, c’è chi continua a stare dalla parte dei trafficanti, come il tesoriere campano del Pd arrestato perché farebbe parte di un’associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Più controlli, più sicurezza

Lo Stato adesso c’è. Ed è forte. Abbiamo trasformato zone franche e piazze di spaccio, come Caivano, ma anche come tante altre periferie abbandonate negli anni dai governi precedenti, in quartieri vivibili, dove ora è tornata la legalità: abbiamo abbattuto i simboli di Gomorra e costruito scuole, università, biblioteche e palestre.

Da sinistra non hanno perso occasione per difendere centri sociali e delinquenti che attaccano le Forze dell’Ordine, come nel caso del Sindaco Pd di Torino che ha provato a concedere locali pubblici a quei criminali violenti rossi di Askatasuna. Noi, invece, siamo sempre dalla stessa parte: quella delle nostre donne e dei nostri uomini in divisa che ogni giorno rischiano la loro vita per garantire la nostra libertà.

“Questa Meloni, min**ia parla come una disonorata: ‘Non si cambia niente’”. Sono alcuni stralci di intercettazioni di boss mafiosi che hanno messo nel mirino Giorgia Meloni. “L’Italia per noi è diventata scomoda, me ne devo andare”: è la confessione di un altro boss. Non abbiamo mai arretrato, e non arretreremo mai, di fronte agli attacchi della criminalità organizzata. Abbiamo difeso il 41 bis e l’ergastolo ostativo da chi voleva abolirli. La lotta senza tregua dello Stato contro la criminalità organizzata con noi non finirà mai.

L’Italia torna al centro, in Europa e nel mondo

Grazie all’incessante lavoro diplomatico di Giorgia Meloni l’Italia ha cambiato postura, in Europa e nel mondo. Adesso tutti riconoscono all’Italia una centralità: è tornata seria, credibile ed affidabile. Lo dimostrato le parole dei leader delle altre Nazioni, ma anche gli investimenti dall’estero nel nostro Paese, che sono tornati a cifre che non si vedevano da anni. O che non si erano proprio mai viste, come il piano di investimenti da 40miliardi dell’Arabia Saudita.