Università Salerno, i centri sociali falliscono: volevano impedirmi di parlare

Il solito show dei kollettivi di sinistra: ho partecipato a tantissime manifestazioni, mai però per impedire a qualcuno di parlare

“Fuori i fascisti dall’Università”. “Fuori Donzelli dall’Università”. Sono le solite urla che ripetono come un disco ormai rotto, e da tempo. Mentre i nostri ragazzi di Azione Universitaria lavorano, ogni giorno, per fare proposte per l’Università e per organizzare convegni e incontri su temi di attualità, i soliti violenti dei centri sociali non fanno altro che i soliti show. Da ragazzo ho fatto tante manifestazioni, mai per impedire a qualcuno di parlare, però sono questioni di scelta. I giovani che si appassionano alla politica fanno sempre bene. Dispiace, invece, quando i giovani si disinteressano dalla politica.

Dai centri sociali solito show, ma hanno fallito ancora una volta

Mi fanno tenerezza. I soliti figli di papà dei collettivi hanno voluto mettere in scena, ancora una volta, il loro show per tentare di impedirmi di parlare. Ma i loro metodi antidemocratici da censori, ai quali non ci rassegneremo mai, hanno fallito ancora una volta.

Questa volta l’occasione era un incontro con i nostri ragazzi di Azione Universitaria, all’Università di Salerno. Un incontro partecipato e interessante, che i soliti violenti dei centri sociali hanno provato a trasformare in guerriglia. Ed un inutile spreco di forze e di risorse per l’ordine pubblico causato dall’idiozia.

Non credo che i ragazzi di Destra andrebbero mai a fare scene di questo genere fuori ad un’iniziativa di quelli di sinistra, ma finché i ragazzi fanno manifestazioni ben venga: fanno sorridere, fanno tenerezza.

Al “presidio” di protesta erano davvero pochi. Sono sempre meno in effetti. Forse a qualcuno di questi figli di papà, che possono permettersi di perdere tempo inutilmente in questo modo, i genitori hanno tolto l’esorbitante paghetta giornaliera. Mentre all’esterno si urlava contro, all’interno il dibattito è stato interessante e vivace.