“Fratelli d’Italia è favorevole al mantenimento del superbonus, ma è un provvedimento che va sicuramente migliorato così come vanno semplificate le procedure per accedervi”. L’ho ribadito stamani ospite della trasmissione Agorà, in onda su Rai Tre.
“Mettere tetti, limiti e cavilli scoraggia le persone, rendendo la misura accessibile solo ad una minoranza di tecnici e caparbi”.
Perché dopo un anno circa dall’approvazione dall’introduzione del Superbonus 110, il cosiddetto “Decreto Rilancio” rimaniamo delusi dal bilancio dell’applicazione di queste misure.
Gravi difficoltà burocratiche
Sulla carta costituirebbe una grande opportunità per il rilancio dell’edilizia, contribuendo a migliorare le condizioni degli edifici esistenti, con una rivalutazione del patrimonio immobiliare.
Tuttavia i primi dati evidenziano le gravi difficoltà burocratiche per accedere al Bonus
Infatti i lavori già iniziati sono poche migliaia, a causa delle incredibili complessità a livello burocratico e di interpretazione.
L’attesa di una risposta da parte delle pubbliche amministrazioni è molto lunga, e si aggiunge l’aumento dei prezzi delle forniture legate all’edilizia.
Un dato confermato dai numeri. Se la previsione indicava oltre 6 miliardi di euro di lavori generati dal “Superbonus 110%” in realtà i dati ufficiali riportano meno.
Corrispondono ‘solo’ a 1.400 milioni di euro i lavori caricati sul portale ENEA sino a fine aprile, con circa 10.000 cantieri attivati, di cui soltanto il 10% sui condomini. È evidente che il meccanismo non sta funzionando.
Cosa prevede il Superbonus?
Il Superbonus 110% resta per il 2022 e potrà essere utilizzato per ville unifamiliari solo se il proprietario ha un Isee inferiore 25mila euro. L’ultima bozza prevede la cessione del credito fino al 2024 a intermediari finanziari per tutti i bonus edilizi per il Superbonus come nella precedente versione. Ieri il Consiglio dei ministri ha approvato un dl che inasprisce i controlli preventivi da parte dell’Agenzia delle Entrate. Tra le novità anche la riduzione del 90 al 60% del bonus facciate e la riduzione da 2.400 a 2.000 euro annui del tetto delle detrazioni fiscali al 20% per i giovani tra 20 e 31 anni con reddito non superiore a 15.493,71 euro che stipulano un contratto d’affitto
La linea di Fratelli d’Italia è semplice e chiara: semplificare la burocrazia per accedere al credito.