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Silvia Albano: ecco chi è il capo delle toghe rosse che ha deciso sui migranti in Albania

La sentenza impregnata di rosso: post contro il governo, raccolte fondi per le Ong e articoli su come “smontare” il progetto del governo sui migranti in Albania

Magistratura politicizza e sinistra immigrazionista vorrebbero abolire i confini dell’Italia e accogliere tutti i clandestini. Ma non glielo permetteremo mai. Gli italiani hanno dato un inequivocabile mandato al governo Meloni: difendere i confini e lottare contro l’immigrazione clandestina. Ed è esattamente quello che stiamo facendo, e che continueremo a fare. Con buona pace della sinistra e dei giudici che, invece che applicare la legge, scrivono sentenze ideologiche da militanti rossi.

La sentenza impregnata di rosso

A poche ore dall’ingresso dei primi migranti nei centri italiani in territorio albanese sono arrivate puntuali le decisioni dei giudici di non convalidare il trattenimento disposto dalla Questura di Roma per gli stranieri provenienti da Egitto e Bangladesh.

Ma non si trattava che di una sentenza già annunciata, da tempo. Il giudice Silvia Albano, tra i magistrati che ha preso la decisione, è da tempo che bolla il progetto dei migranti in Albania come “un accordo giuridicamente irrealizzabile” basato su “una forte limitazione del diritto di difesa”.

Il capo delle toghe rosse

Sempre Silvia Albano, che è anche il capo di Magistratura Democratica, la corrente di estrema sinistra della magistratura, scrive che il governo sarebbe affetto da “schizofrenia” in materia di giustizia.

Non serviva certo un grande investigatore per prevedere cosa la militante rossa avrebbe deciso quando la decisione sul trasferimento dei migranti all’hotspot in Albania le è stata affidata.

Albano cercava fondi per le Ong e fan dell’Apostolico

Albano, sulla sua pagina Facebook, appoggia le Ong del mare, anche le più estremiste come la tedesca Sea watch, pubblicizzando raccolte fondi a loro favore e rilanciando articoli delle loro attività.

Il 7 febbraio 2020 fa una donazione, lanciata da Alessandro Metz, a favore di nave Mare Jonio. Lo stesso Metz, insieme a Luca Casarini, per il quale la procura di Ragusa chiese il rinvio a giudizio per il reato di favoreggiamento aggravato dell’immigrazione clandestina.

Ovviamente, non poteva che essere anche una fan del giudice Apostolico, colei la quale non aveva convalidato il trattenimento di migranti in un Cpr e manifestava con i centri sociali contro il governo.

Kelany: “Decisione precostituita, Albano doveva astenersi”

“La decisione del Tribunale di Roma sui migranti trasferiti nei centri albanesi è una cosa grave: una decisione precostituita”, ha detto Sara Kelany, responsabile del dipartimento immigrazione di Fratelli d’Italia.

E, riferendosi alla militante rossa Albano, il giudice che ha preso la decisione, ha detto: “Se mi sono pronunciata sui social contro la linea del governo non dovrei astenermi visto che il giudice deve anche apparire imparziale? Sembra ricalcare le orme della giudice Iolanda Apostolico. Sono sentenze che si sostituiscono all’attività di governo in materia di immigrazione”.