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Firenze, vandalizzata la targa in memoria di Norma Cossetto

Ancora uno spregio a Firenze dei soliti idioti negazionisti contro la targa che ricorda Norma Cossetto, studentessa torturata e stuprata dai partigiani del macellaio Tito e, dopo giorni di sevizie, gettata nuda nella foiba di Villa Surani

Sono sempre i soliti negazionisti. Dopo aver distrutto con una frequenza disarmante la targa in memoria dei Martiri delle Foibe, adesso se la sono presa con la targa che ricorda la giovane Norma Cossetto. Questi delinquenti si rendono nuovamente protagonisti di vandalismi vergognosi contro targhe e simboli che onorano la memoria dei Martiri italiani del comunismo titino. Auspichiamo un rapido intervento del Comune affinché la targa sia ripristinata nel più breve tempo possibile e siano adottate misure di protezione per impedire che possa accadere di nuovo.

Ancora uno spregio a Firenze contro i Martiri delle Foibe

L’ultimo episodio è stato scoperto ieri, 15 settembre a Firenze, quando ignoti (si spera per poco) hanno distrutto la targa che commemora Norma Cossetto. Uno spregio che si ripete periodicamente in tutta Italia, e ancor più spesso a Firenze. Era già successo circa un anno fa un anno fa , quando i soliti idioti si “limitarono” a deturpare la targa in ricordo dei Martini delle Foibe con una insensata scritta “rivincita” vergata con lo spray nero. Ripulita dopo alcuni mesi, è stata vandalizzata nuovamente a dicembre scorso.

Più di quattro episodi in nemmeno due anni. Solo per rimanere a Firenze, che pare essere territorio privilegiato per i negazionisti delle Foibe. Segno che purtroppo nel capoluogo toscano c’è ancora una minoranza di ignoranti che rinnegano la tragedia che ha visto migliaia di italiani morire nelle cavità carsiche per mano comunista e centinaia di migliaia lasciare le loro case e le loro terre perché non volevano vivere sotto il regime titino. Donne e uomini che hanno pagato con la vita o con l’esodo il solo fatto di essere orgogliosamente italiani. 

Chi fu Norma Cossetto

Norma Cossetto fu una studentessa uccisa dai partigiani di Josip Broz, meglio conosciuto come maresciallo Tito, nella notte tra il 4 e il 5 ottobre 1943.

Il padre fu podestà di Visinada per molti anni e segretario del Fascio locale prima della guerra. Diventa in seguito Capo Manipolo della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale. All’arrivo dei partigiani titini in Istria la famiglia Cossetto si vede costretta a lasciare Visinada.


Il 25 settembre un gruppo di questi irrompe in casa Cossetto razziando ogni cosa. Il giorno successivo prelevano Norma che viene portata nella ex caserma dei Carabinieri di Visignano dove i partigiani la tormentano, promettendole libertà e mansioni direttive, se avesse accettato di collaborare con il Movimento Popolare di Liberazione. Al netto rifiuto, viene rinchiusa e dopo giorni di sevizie, viene gettata nuda nella foiba di Villa Surani.