“Italiani di m…”, “Vi ammazzo”, “Vi taglio la gola”: espulso per motivi di ordine e sicurezza pubblica l’Imam della moschea abusiva che aveva creato un clima di terrore nel quartiere
Ahmed Kabir, l’Imam della moschea abusiva di Milano, presidente di un’associazione culturale islamica, aveva creato un clima di vero e proprio terrore nel quartiere: insultava e minacciava gravemente molti dei residenti. Adesso, l’uomo originario del Bangladesh, è stato espulso con un provvedimento del Ministro dell’Interno per “motivi di ordine e sicurezza pubblica”.
Le violenze e le minacce dell’Imam espulso
Ahmed Kabir era l’Imam della moschea abusiva di Milano di via Zambelli, zona Dergano, realizzata all’interno di un ex laboratorio, ovviamente in assenza di qualsiasi tipo di autorizzazione. Come si legge in alcune fonti aperte, Ahmed Kabir era monitorato dagli agenti della Digos di Milano, in collaborazione con l’ufficio immigrazione della questura meneghina, ed in passato aveva già ricevuto un avviso orale da parte del Questore di Milano. I suoi numerosi precedenti penali e di polizia erano indicativi di “una non trascurabile pericolosità sociale, in particolare nei confronti di persone di sesso femminile“. Monitoraggio fortemente intensificato dopo i fatti del 7 ottobre.
Il quartiere del terrore e le minacce alla giornalista
Gli abitanti del quartiere erano ormai davvero terrorizzati: la zona non era più considerata un luogo sicuro dove vivere e le donne avevano paura ad uscire da sole. A Novembre l’Imam fu intervistato per il programma televisivo Dritto e Rovescio condotto da Paolo Del Debbio. Durante l’intervista l’imam ha rivolto più volte offese e minacce a tutti i cittadini italiani: “Italiani di m…”, “Vi ammazzo”, “Vi taglio la gola” e minacciato direttamente anche la giornalista, con frasi del tipo: “Mettiamo un coltello sotto la tua gola”.