Greengate, l’Europa pagava le lobby green per condizionare i parlamentari

Sarebbero 700mila euro i soldi elargiti dall’Unione europea alle lobby green per condizionare i voti dei parlamentari e imporre follie ideologiche in materia ambientale

Importanti finanziamenti ad alcune lobby ecologiste. Ma anche ad esponenti politici e intere Nazioni. Con un unico e chiaro obiettivo: orientare decisioni e politiche in materia ambientale. Uno scenario a dir poco inquietante che adesso deve essere subito chiarito in maniera inequivocabile. E dobbiamo anche sapere se per imporre follie ideologiche in materia ambientale sono state diffuse notizie false.

Hanno diffuso false notizie per imporre follie ideologiche

Da tempo denunciamo, in Italia ed in Europa, le follie ideologiche in materia ambientale. Lo abbiamo fatto più volte. Ma per l’Unione europea il ‘Green Deal’ doveva essere approvato. Senza se, e senza ma. Adesso, grazie alle rivelazioni del quotidiano olandese ‘De Telegraph’, si scopre che nello scorso mandato la commissione europea avrebbe stanziato più di 700.000 euro ad alcune associazioni ambientaliste con l’obiettivo di convincere i parlamentari europei a sostenere, con il loro voto, le follie Green volute dall’ex commissario Timmermans.

Uno scenario inquietante che deve essere accertato subito. Fratelli d’Italia in Parlamento europeo chiederà una Commissione d’inchiesta per far emergere tutta la verità, mentre in Italia i nostri Capogruppo alla Camera e al Senato hanno già depositato delle interrogazioni parlamentari.

Adesso Commissione d’inchiesta per fare chiarezza

“Oltre al danno anche la beffa e l’illegalità! L’inquietante scenario descritto dal quotidiano olandese De Telegraph, pone sconcertanti interrogativi sulla condotta delle politiche green da parte della Ue e del suo
paladino Franz Timmermans. Una situazione davvero preoccupante, su cui è necessario fare luce e andare a fondo per capire se Bruxelles ha agito in maniera irregolare per imporre politiche ambientali attraverso l’illegalità”. Lo dichiara in una nota l’eurodeputato di Fratelli d’Italia e co-presidente del gruppo Ecr, Nicola Procaccini.

“Oggi la conferma del Commissario Serafin: nella scorsa legislatura ci sono state delle risorse pubbliche, oltre 700mila euro, usate per convincere membri di questo parlamento a favore delle follie green volute da Timmermans. Proporremo una Commissione d’inchiesta per fare piena luce”, assicura il capodelegazione di FdI Carlo Fidanza, parlando nell’aula di Strasburgo.

“Fratelli d’Italia presenterà alla Camera dei deputati ed al Senato un’interrogazione parlamentare perché, alla luce delle denunce del giornale olandese De Telegraaf, va fatta chiarezza anche in Italia. È necessario sapere se siano state destinate risorse per diffondere notizie, o forse sarebbe meglio chiamarle ‘fake news’, sul clima per imporre politiche ambientali”, dicono i presidenti dei gruppi parlamentari di Fratelli d’Italia alla Camera e al Senato, Galeazzo Bignami e Lucio Malan.

L’ammissione di Bruxelles

“I finanziamenti del programma Life sostengono entità no profit che si occupano di garantire l’attuazione delle politiche dell’Unione. Sono Ong principalmente attive nell’ambito delle azioni climatiche ambientali e dell’energia pulita. Tali entità contribuiscono ad una società civile vivace e attiva in linea con il regolamento alla base del programma Life.

Tuttavia devo ammettere che è stato inopportuno per alcuni servizi della commissione sottoscrivere degli accordi che obbligano le Ong a fare lobby con i membri del Parlamento europeo”, ha confessato il Commissario al Bilancio della Commissione Ue, Piotr Serafin.

Le lobby green avevano obiettivi precisi

Secondo il Telegraaf, quotidiano olandese, l’Unione europea avrebbe sovvenzionato per anni le lobby green in modo da fare pressioni sui parlamentari europei. Ad ogni organizzazione l’Unione europea avrebbe assegnato un obiettivo preciso da raggiungere.

Tra queste, ci sarebbe anche la campagna a favore della Nature Restoration Law, voluta da Timmermans ma fortemente criticata. Questa sarebbe stata, infatti, promossa da ben 185 associazioni ambientaliste sovvenzionate dall’Ue.