Giustizia è fatta: via libera dal Senato alla separazione delle carriere

Una riforma epocale: il Senato approva la riforma in difesa dei magistrati e della Giustizia che rimarca la libertà del potere giudiziario rispetto al potere politico

Una riforma in difesa dei magistrati, in difesa della Giustizia e soprattutto per rimarcare la libertà del potere giudiziario rispetto al potere politico. Il Senato ha approvato un altro pilastro fondamentale della riforma della Giustizia voluta dal governo Meloni, che l’Italia aspetta da anni: la separazione delle carriere.

Risultato storico

L’approvazione in seconda lettura al Senato della riforma costituzionale sulla separazione delle carriere è un risultato davvero storico. Dopo anni ed anni nei quali, regolarmente, i governi di sinistra disattendevano le promesse fatte in campagna elettorale agli italiani adesso il governo Meloni dimostra di mantenere le promesse.

Lo avevamo promesso, era nel programma elettorale con il quale il centrodestra si è presentato alle elezioni e lo stiamo facendo: con l’approvazione della separazione delle carriere da parte del Senato si è raggiunto un altro pilastro della riforma della Giustizia.

Un giudice davvero terzo tra le parti, che sia veramente garante del diritto a un giusto processo.  La separazione delle carriere tra magistrati inquirenti e giudicanti, il sorteggio per i posti apicali in modo da eliminare il suk delle correnti e il gran giurì per valutare il comportamento delle toghe: sono scelte che incideranno profondamente sul sistema giudiziario, e che erano attese da troppo tempo.

Ministro Nordio: “Passo importante per indipendenza della magistratura”

“È un passo molto importante verso l’indipendenza della magistratura da se stessa e dalle sue correnti attraverso la rimodulazione del Csm, ed è anche un balzo gigantesco verso l’attuazione del processo accusatorio voluto da Giuliano Vassalli”. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio.

Delmastro: “Separazione carriere è battaglia di civiltà”

“Con il voto al Senato prosegue la battaglia di civiltà per il giusto processo. Separare le carriere non è un attacco alla magistratura, ma una garanzia di parità tra accusa e difesa, con un giudice realmente equidistante dalle parti. Sorteggiare i membri del CSM permetterà di contrastare la degenerazione delle correnti e l’intrusione della politica nella magistratura, non il contrario come vuol far credere una certa sinistra dalle polemiche sterili.

Con il doppio CSM raddoppiamo le garanzie di tutti i magistrati, restituendo dignità a un’intera categoria. Fratelli d’Italia mantiene gli impegni presi: avanti senza paura per una giustizia più giusta e davvero liberale.” È quanto dichiara in una nota Andrea Delmastro delle Vedove, deputato di Fratelli d’Italia e sottosegretario alla Giustizia.