La sentenza del tribunale di Roma: il respingimento fu illegale, ma a recuperarlo in acque internazionali e portarlo in Libia fu la Guardia costiera libica
Vorrebbero abolire i confini dell’Italia e consentire a tutti i clandestini di entrare nel nostro Paese. La furia immigrazionista di alcuni magistrati rossi non si ferma. Stavolta sono arrivati finanche a bollare come illegale un respingimento del 2021 di un sudanese, che ora hanno fatto rientrare in Italia.
La furia immigrazionista sinistra
L’ennesima sentenza di certa parte della magistratura immigrazionista che vorrebbe sostituirsi al governo e decidere sulle politiche migratorie del nostro Paese. Come riporta il quotidiano ‘Il Giornale’, il 14 giugno 2021 un sudanese, oggi 24enne – insieme ad altri 179 richiedenti asilo partiti da Zuwara in Libia verso Lampedusa – era stato recuperato in acque internazionali e affidato alla Guardia costiera libica. Si trovava fuori dalla zona Sar (Search and rescue) di competenza dell’Italia. Era, precisamente, in zona di competenza della Libia.
L’operazione, quindi, non è stata effettuata da militari italiani, né tantomeno con mezzi dell’Italia. Tuttavia, secondo i giudici della sezione immigrazione del Tribunale di Roma, il respingimento sarebbe illegale e la responsabilità sarebbe dell’Italia. Costretta, quindi, ad accogliere il clandestino.
Il giudice: “Risarcite il clandestino, concedete il visto”
Secondo il magistrato, la responsabilità sarebbe del nostro Paese perché “sono state le autorità italiane del Maritime rescue coordination centre (Mrcc) di Roma a ricevere la segnalazione dell’esistenza dell’imbarcazione in difficoltà e la richiesta di soccorso, sostituendosi al Centro di coordinamento libico ordinariamente responsabile nella zona Sar, mantenendo un ruolo attivo (…) anche dopo la dichiarazione delle autorità libiche di assumerne il coordinamento”.
E come risarcimento per la tale violazione l’Italia adesso è costretta a concedere il visto al sudanese che ha tentato di entrare illegalmente nel nostro Paese. La colpa delle autorità italiane, in pratica, sarebbe quella di aver aiutato la nave mercantile di un altro Paese a gestire il trasbordo e di aver atteso l’arrivo della motovedetta Zawiya della Guardia costiera libica.
Le politiche sull’immigrazione le decide il governo, e nessun altro. Gli italiani hanno votato il governo Meloni, e il nostro programma in materia di immigrazione è sempre stato chiarissimo. Nonostante la furia immigrazionista di qualche magistrato rosso, continueremo saldamente a combattere contro i trafficanti di esseri umani e contrastare l’immigrazione clandestina.