Il pm Galeotti in Commissione d’inchiesta racconta le pressioni ricevute nel processo Forteto: “Mi sono sentita sola”
“In Toscana per 30 anni si è assistito alla sospensione di tutte le regole e le leggi in questa materia”. Lo ha detto il sostituto procuratore presso il Tribunale di Firenze, Ornella Galeotti, ascoltata in Commissione parlamentare di inchiesta sui fatti accaduti presso la comunità.
Dichiarazioni molto forti di denuncia di Galeotti di un sistema che ha fatto muro contro l’emersione della verità. Parole che raccontano molto di un sistema che per decenni ha sostenuto di fatto le angherie del Forteto.
Compito della commissione è quello di indagare anche laddove non è stato consentito fino ad oggi.
“Gravissimi reati prescritti”. La commissione indaghi
Sul Forteto “un enorme numero di persone non ha fatto denuncia o non ha voluto farlo – ha sottolineato – perché i danni erano già prescritti”, ha sottolineato Galeotti. Ora spetta alla commissione approfondire su questi fatti: dobbiamo lavorare ad un ritmo più spedito, e l’ho detto alla presidente oggi in apertura di riunione.
“Per molte condotte gravissime non si è potuto procedere, così come moltissime condotte di abuso di ufficio condotte da pubblico ufficiale risultavano già prescritte”, ha detto riferendosi anche a magistrati minorili e dei servizi sociali coinvolti negli affidamenti.
Tante pressioni: “Mi sono sentita sola”
“Io sì, mi sono sentita molto sola”, ha sottolineato Galeotti in riferimento alle pressioni ricevute nel processo Forteto. “Molti colleghi con cui avevo relazioni cordiali mi hanno tolto il saluto”, ha specificato.
Rispondendo a una mia domanda il sostituto procuratore ha parlato di pressioni “non da un ambito politico. Le ho riferite a chi di dovere, non mi sembra né utile né significativo riferirle. Erano modalità molto, molto scivolose per arrivare a stipulare degli accordi con il collegio
di difesa di Fiesoli, la procura ovviamente non ha ceduto e tutto è proceduto senza conseguenze”. Secondo Galeotti in ogni caso “di questo processo non era contento
quasi nessuno”.
Galeotti ha parlato di “turbative molto importanti” nel processo Forteto. “Ho visto cose accadere in questo processo, che non ho visto durante il servizio che ho prestato in Calabria”, ha detto riferendosi a un “genere di pressioni e atteggiamenti” che “non mi è mai più capitato”.
“A Firenze è stata molto dura – ha proseguito – Ho avuto l’appoggio, dal 2014, del capo del mio ufficio, importantissimo, che ha dato anche dei segni di presenza nel processo”. Ci sono poi stati “colleghi, pochi, vicini e che mi hanno sostenuto anche sul piano personale”, ha affermato Galeotti.
“Al Forteto bambini come manovalanza gratuita”
“Il Forteto aveva interesse a ricevere minori per la sopravvivenza stessa, aveva bisogno di forza lavoro”, ha detto ancora Galeotti. Così, “il Forteto ha goduto di una manovalanza gratuita, nessuno ha mai riscosso lo stipendio”.
Nel corso dell’audizione Galeotti ha inoltre sottolineato che i “servizi sociali avvisavano prima di andare” . “Non c’era nessun tipo di controllo istituzionale – ha proseguito – perché il Forteto era solo una cooperativa agricola, non era una casa famiglia, né un istituto per minorenni”.
In definitiva, ha concluso, “non ho visto nessun tentativo di capire ed è stato molto singolare, durante e dopo processo, vedere una rimozione assoluta di tutto quanto”.