La Procura di Firenze contesta il crac di società controllate, falsi in bilancio e omessi versamenti al fisco a 19 indagati
La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze ha notificato a 19 indagati l’avviso di conclusione delle indagini preliminari in ordine al crac delle controllate del consorzio Cft.
I disastri targati Cft
Nel 2019, il Ministero dello Sviluppo Economico, in seguito ad una mia interrogazione parlamentare, ha messo sotto osservazione la cooperativa Cft, che al tempo vantava 108 milioni di debiti accumulati e 14 milioni di deficit con l’Erario. Nella verifica sulle cooperative rosse il governo Conte I (con Di Maio Ministro dello Sviluppo Economico) si accontentò dell’ordinaria revisione interna di Legacoop datata all’anno precedente.
Negli anni la cooperativa ha perso progressivamente commesse molto pesanti, ed ha visto il dimezzamento dei suoi dipendenti. Oltre alle centinaia di licenziamenti e ai ritardi importanti nei pagamenti degli stipendi dei lavoratori, ha provocato proteste e rimostranze fra i lavoratori la vicenda dell’illegittima restituzione delle quote sociali in un’unica soluzione richiesta a soci e pensionati per ripianare i debiti (secondo i sindacati fino a 10 mila euro), cosa che ho segnalato in un’altra interrogazione parlamentare, che ha messo in ginocchio centinaia di persone. Spiego tutto in dettaglio qui.
L’ex presidente Cianchi condannato
Nel novembre 2021 il tribunale di Firenze ha condannato l’ex presidente, Leonardo Cianchi, a 2 anni, 6 mesi e 20 giorni in rito abbreviato (sentenza primo grado), ecco qui l’articolo dove ne parlo più approfonditamente. Negli anni e tutt’oggi, da quanto risulta, permangono i soliti problemi di ritardo nel pagamento degli stipendi e nella richiesta delle quote, che hanno provocato anche degli scioperi. I debiti tributari (dati bilancio 2021) ammontano ad oltre 20 milioni. L’azienda ha beneficiato di stralci e dilazioni concessi dall’Agenzia delle Entrate.
Operazioni scellerate, a rischio Cft
Secondo quanto riporta un articolo del quotidiano “La Nazione”, la Procura della Repubblica di Firenze ha chiuso le indagini nell’ambito di un’inchiesta su operazioni cosiddette “scellerate” della cooperativa, fra le quali la fusione di alcune società controllate, come la fusione tra le controllate Silo e Mito o l’acquisto di crediti in Bulgaria. 19 le persone indagate, fra i quali lo stesso ex presidente Cianchi.
Da decenni la cooperativa viene utilizzata dalla sinistra come un poltronificio: la nomina di Ceccuzzi è l’ennesima prova. Nel luglio del 2020 ho personalmente inviato una segnalazione alla Procura della Repubblica e ad Anac sulle “gravi anomalie” emerse nella gestione giudiziale, guarda qui.
Indagato anche il gotha Leonardo Cianchi
Tra i 19 indagati che hanno ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini preliminari c’è anche Leonardo Cianchi, “il gotha della gestione del colosso cooperativo (con sede a Novoli) fino al 2018. Poi anche ex amministratori e revisori ritenuti responsabili, a vario titolo, del crac di società controllate, falsi in bilancio, omessi versamenti al fisco”.
“L’operazione Bulgaria”
Tra le altre operazioni anomale della cooperativa Cft, ci sarebbe anche la cosiddetta “operazione Bulgaria“, che sarebbe “consistita nell’acquisto all’estero, da parte del management dell’epoca, di crediti fiscali e previdenziali che anziché avvantaggiare la cooperativa avrebbero finito per indebolirla. Stesso risultato avrebbe avuto anche la fusione tra le controllate Silo e Mito”.
“Dopo l’inglobazione nel general contractor del gruppo, dell’agenzia marittima di Livorno, la nuova Silo – governata da molti ex amministratori Cft – è finita in bancarotta. Queste iniziative (e anche altre rimaste fuori dall’inchiesta penale, come la vendita di un compendio immobiliare a Montelupo) sono state oggetto di un’azione di responsabilità contro vecchi amministratori e controllori del consorzio da parte della nuova governance insediatasi dopo il 9 ottobre di cinque anni fa”.
Adesso ispezione ministeriale: lo chiedo con una nuova interrogazione parlamentare
Su tutta questa vicenda presenterò, ancora una volta, un’interrogazione parlamentare per chiedere al Ministro delle Imprese e del Made in Italy se non intenda intervenire con un’ispezione ministeriale mirata ad un eventuale commissariamento, essendo venuto meno lo spirito mutualistico della cooperativa.
Ecco qua il mio intervento alla Camera con il quale chiedevo all’allora governo di inviare ispettori al fine di tutelare il lavoro dei dipendenti del consorzio: