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Buco milionario Cft, condannato ex presidente

Condannato ex presidente coop rossa Cft

Per il buco milionario del consorzio Cft è stato condannato l’ex presidente Leonardo Cianchi. Quando abbiamo denunciato e portato il caso alla Camera il governo non è intervenuto. Ma la sentenza del Tribunale di Firenze ci dice che avevamo ragione noi. Adesso chi risarcirà i dipendenti truffati della coop rossa?

La vicenda è ricostruita stamani dal quotidiano La Nazione.

La mia posizione su vicenda Cft

Il Processo

La coop rossa, colosso fiorentino della logistica e del trasporto merci, secondo il Tribunale di Firenze non ha versato oltre 38 milioni di euro di Iva relativa agli esercizi dal 2014 al 2017. Per questo motivo, l’ex presidente del consiglio d’amministrazione, Leonardo Cianchi, è stato condannato, a 2 anni, 6 mesi e 20 giorni in rito abbreviato.

Nelle motivazioni della sentenza di primo grado, il giudice, scrive il quotidiano, spiega che nel corso del dibattimento, Cianchi ha giustificato parte degli omessi versamenti alle cattive condizioni economiche in cui versava il consorzio, salvato nel 2019 da una ristrutturazione del debito.

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L’articolo de La Nazione oggi in edicola

Secondo le accuse dei magistrati, Cianchi, al timone della cooperativa di facchinaggio, avrebbe omesso di versare gli importi dell’imposta sul valore aggiunto del 2014 (8,7 milioni), del 2015 (11,7 milioni), del 2016 (11,8 milioni) e del 2017 (6,1 milioni).

Ma secondo il giudice, non c’era “nessuna crisi di liquidità” bensì quei soldi sarebbero stati utilizzati per ”finalità diverse” con una vera e propria distrazione dei relativi importi”.

Il tribunale ha disposto anche la confisca di 22 milioni di euro, pari all’importo residuo dovuto allo Stato

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I camion del consorzio, colosso fiorentino della logistica e del trasporto merci

I fatti

Abbiamo denunciato quello che stava accadendo con la gestione della fallimentare della cooperativa.

Nel 2019 Ministero dello Sviluppo Economico ha messo sotto osservazione la cooperativa Cft, che al tempo vantava 108 milioni di debiti accumulati e 14 milioni di deficit con l’Erario. Nella verifica sulle cooperative rosse il “governo del cambiamento” però si accontentò dell’ordinaria revisione interna di Legacoop datata all’anno precedente.

Poi abbiamo denunciato le centinaia di licenziamenti e l’illegittima restituzione delle quote sociali in un’unica soluzione richiesta a soci e pensionati per ripianare i debiti, fino alla nomina di ex parlamentari Pd ai vertici della cooperativa ‘rossa’.

La cooperativa per anni è stata un ‘poltronificio’ per la sinistra, e nessuno ha mai pensato a tutelare i 2000 lavoratori con le loro famiglie.