Hunter Biden era accusato di aver acquistato illegalmente un’arma da fuoco, omettendo di dichiarare la sua dipendenza dalle droghe, e di aver evaso 1,4 milioni di tasse: rischiava fino a 25 anni di carcere, ma il padre l’ha graziato
Lo aveva promesso. E poi lo aveva anche ribadito. Ma nulla da fare, alla fine non ha resistito. Joe Biden, a 50 giorni dallo scadere del suo mandato come Presidente degli Stati Uniti d’America, ha firmato la grazia per suo figlio Hunter, a processo per acquisto illegale di un’arma da fuoco e per aver evaso 1,4 milioni di dollari di tasse, accuse per le quali avrebbe potuto scontare fino a 25 anni di carcere. Ma adesso è salvo: il padre l’ha graziato.
Le accuse contro il figlio di Biden
Hunter Biden, il figlio di Joe, era accusato in due processi dei quali erano attese le sentenze a dicembre. Ma non ci sarà nessuna sentenza: il padre Joe, ha deciso di utilizzare i suoi poteri da Presidente degli Stati Uniti d’America per graziare il figlio. Una delle ultime decisioni, visto che tra poco più di un mese scadrà il suo mandato.
Il primo verdetto si sarebbe dovuto tenere il 12 dicembre in Delaware, processo nel quale era accusato di aver acquistato illegalmente una pistola omettendo di dichiarare la sua dipendenza dagli stupefacenti, e il 16 in California per aver evaso almeno 1,4 milioni di dollari di tasse tra il 2016 e il 2019, soldi spesi in “droga, escort, sex club, hotel di lusso e proprietà in affitto, auto costose, vestiti e altri oggetti di natura personale”.
La promessa infranta di Joe Biden
A giugno, il Presidente Biden aveva promesso che non si sarebbe intromesso nella vicenda giudiziaria che vedeva coinvolto suo figlio. Aveva ribadito questo concetto più volte nel corso degli ultimi mesi, ma adesso ha deciso di fare dietrofront: “Ho firmato la grazia per mio figlio Hunter”. Per Biden il modo in cui è stato trattato suo figlio è stato “diverso” rispetto ad un normale processo.
Non solo, ha aggiunto anche: “Cercando di distruggere Hunter, hanno cercato di distruggere me, e non c’è motivo di credere che la cosa si fermerà qui. Quando è troppo è troppo”.
La risposta del neo eletto Presidente Donald Trump
Donald Trump, da poco eletto 45esimo Presidente degli Stati Uniti d’America, è intervenuto sulla vicenda: “Il perdono di Hunter da parte di Joe include anche i sei ostaggi di gennaio che sono stati imprigionati per anni? È un abuso e un errore giudiziario”.