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Il Museo del Ricordo è legge

Ripercorrerà i massacri delle Foibe, della pulizia etnica e dell’esodo dei nostri connazionali per mano del macellaio comunista jugoslavo Tito: siamo pronti a riscrivere una pagina strappata per troppi anni dai libri di storia

La Commissione Cultura della Camera dei deputati ha approvato il disegno di legge, già approvato in Senato, per istituire il Museo del Ricordo dedicato ai Martiri delle Foibe e agli esuli giuliano-dalmati. Una proposta elaborata dal governo Meloni per omaggiare la memoria dei nostri connazionali e di tutte le vittime delle persecuzioni comuniste sul confine orientale.

Conservare e rinnovare la memoria della tragedia delle Foibe

Lo scopo del Museo del Ricordo, com’è impresso nel testo del Ddl, è quello di “conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra, di ricostruire e narrare la storia degli italiani dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia e della più complessa vicenda del confine orientale italiano”.

Il Museo del ricordo nasce per un motivo preciso, quello di permettere a tutti di ricordare e di conoscere la storia dell’Italia, di una popolazione intera che è stata brutalmente perseguita dal regime comunista del macellaio Tito. Per troppo tempo queste pagine di storia sono state strappate dai libri di scuola.

Museo del Ricordo segna una svolta storica

L’approvazione unanime del Museo del Ricordo in Commissione Cultura alla Camera segna un momento importante che stavamo aspettando da tanto tempo: ricordare quello che per troppo tempo la sinistra ha cercato di nascondere.

Il Museo del Ricordo, la cui realizzazione vede la partecipazione, oltre che del MiC, anche della Regione Lazio, del Friuli Venezia Giulia e di Roma Capitale, sorgerà a Roma, per il ruolo simbolico che riveste la Capitale e per il forte legame tra la comunità degli esuli e la città.

Ripercorrerà i massacri delle Foibe, della pulizia etnica e dell’esodo dei nostri connazionali per mano del Maresciallo comunista jugoslavo Tito: siamo pronti a riscrivere una pagina strappata per troppi anni dai libri di storia.