Senato, approvato il Dl Università

Ben 160 milioni di euro stanziati per potenziare i programmi, le infrastrutture e le collaborazioni nel triennio 2025-2027

Il Senato ha approvato il Dl Università. Ben 160 milioni di euro stanziati per potenziare i nostri Atenei, più sicurezze per le lauree divenute non più abilitanti, maggiori tutele per i dipendenti del Cnr e per i regimi fiscali delle borse di ricerca ed un piano di “Ricerca Sud” per rilanciare il Meridione: ecco alcune delle novità introdotte con questo provvedimento. Si tratta di un grande investimento che dimostra l’attenzione del governo Meloni verso le Università.

Stanziati 160 milioni di euro

Con il Dl Università appena approvato al Senato verranno stanziati ben 160 milioni di euro per gli enti di ricerca vigilati dal Mur. Questi potranno essere utilizzati per il potenziamento di programmi specifici, per migliorare le infrastrutture scientifiche, progetti di collaborazione nazionali ed internazionali. Nello specifico saranno stanziati 40 milioni di euro nel 2025, 60 milioni di euro nel 2026 ed ulteriori 60 milioni nel 2027.

Questi si aggiungono agli stanziamenti già effettuati dal Mur per il Fondo di Finanziamento ordinario degli Enti ed Istituti di ricerca che ammontano, per il 2025, a circa 1,5 miliardi di euro. Sono stati stanziati, con la Legge di Bilancio 2025, ulteriori fondi per la stabilizzazione del personale: si tratta di un contributo di 9 milioni di euro per il 2025, 12,5 milioni di euro per il 2026 e 10,5 milioni per il 2027.

Ecco cosa introduce il Dl Università

Grazie al Dl Università verrà prorogato il mandato dei componenti del Cun fino al 31 dicembre 2025 in attesa della riforma dello stesso. Viene confermato, poi, il regime fiscale agevolato per le borse di studio per le attività di ricerca assegnate prima del 7 giugno del 2025 e vengono sbloccate le procedure per stabilizzare i contratti dei ricercatori, tecnologici, tecnici ed amministrativi del Cnr.

Con questo provvedimento andiamo anche a chiarire ed a fornire una soluzione per tutti gli educatori nei servizi per l’infanzia che hanno visto il loro percorso di studi divenire non più abilitante. Per tutti coloro che si sono immatricolati nell’anno accademico 2018/2019 nelle lauree di Scienze dell’educazione e Scienze della formazione primaria, infatti, verrà mantenuta la validità del titolo di studio e l’esercizio del lavoro.

Piano di “Ricerca Sud”

Con il Dl Università viene introdotto il piano di “Ricerca Sud”, un progetto che mira ad incentivare la cooperazione tra Atenei, imprese ed Enti Locali per creare poli d’eccellenza. Le regioni interessate saranno la Sardegna, l’Abruzzo, la Basilicata, la Calabria, la Campania, il Molise, la Puglia e la Sicilia. Proprio per la realizzazione del piano sono stati vincolati ulteriori 150 milioni di euro.

Risorse senza precedenti

Con questo provvedimento il governo Meloni stanzia risorse senza precedenti in campo universitario. Le politiche messe in campo dalla sinistra avevano distrutto il sistema universitario. Oggi, grazie al Dl Università, andiamo ad intervenire per risolvere i problemi che abbiamo ereditato dai precedenti governi: più assunzioni stabili, maggiori tutele, rilancio delle Università del Sud Italia, più investimenti per la ricerca e l’innovazione.