Regionali 2025, lo straordinario balzo in avanti di FdI

I sette appuntamenti elettorali dell’autunno attestano la crescita dei consensi per Fratelli d’Italia: quasi il 46% in più rispetto alle precedenti regionali

Con il voto in Veneto, Campania e Puglia va in archivio l’autunno delle elezioni regionali. Sette consultazioni che hanno visto la riconferma della coalizione uscente: tre regioni al centrodestra, tre regioni al centrosinistra (cui si aggiunge la Valle d’Aosta che non ha elezione diretta del presidente). Con buona pace della sinistra che contava di chiudere la partita 5 a 1. Pareggio nelle sfide dirette, ma crescita significativa di Fratelli d’Italia, che rispetto alle precedenti tornate regionali aumenta di quasi il 46% i voti assoluti, nonostante la crescita dell’astensionismo.

Aumenta il numero di voti per Fratelli d’Italia

Diminuisce il numero dei votanti (circa 2,3 milioni in meno), aumenta, e non di poco, il numero di voti per Fratelli d’Italia. Nelle sette regioni chiamate al voto l’affluenza è calata significativamente rispetto a cinque anni fa, ma allo stesso tempo FdI è cresciuta altrettanto significativamente. In questo autunno sono stati 1.392.188 i voti a FdI nelle sette regioni chiamate al voto, contro i 954.353 delle precedenti regionali.

Circa mezzo milione di voti, se consideriamo i consensi raccolti dalle liste dei candidati presidente espressione del nostro partito: Cirielli in Campania e Acquaroli nelle Marche. Un risultato molto positivo. Intorno ai 120mila voti in più in Toscana, 116mila in Veneto, 96mila voti in Campania, crescita importante anche nelle restanti regioni. Il tutto a fronte di un calo vistoso dell’affluenza.

Se prendiamo in considerazione i dati percentuali ecco che FdI raddoppia in Campania (da 5,98% a 11,93%) e sfiora il raddoppio anche in Veneto (da 9,55% a 18,69%) e in Toscana (da 13,5% a 26,78%). Crescita del 50% nelle Marche (dal 18,66% al 27,41%) e in Puglia (dal 12,63% al 18,73%) e aumento significativo anche in Calabria (da 8,7% a 11,64%). Di rilievo anche l’11% raccolto da FdI in Valle D’Aosta.

Smentite le aspettative della sinistra

La sinistra aveva annunciato di fare quasi cappotto conquistando cinque delle sei regioni con elezione diretta chiamate al voto. I fatti dicono altro: non solo che il risultato finale è 3 a 3, ma anche, ad esempio, che in Campania il Campo largo ha preso il quasi 10 punti meno di quanti prese il centrosinistra senza il Movimento 5 Stelle cinque anni fa. Questo grazie alla crescita non solo di FdI ma di tutto il centrodestra.