Sul tavolo di Draghi il primo dossier scottante, Mps: Fratelli d’Italia chiede chiarezza sulla privatizzazione del Monte dei Paschi di Siena
Nemmeno è nato il governo Draghi e già si troverà sulla scrivania il primo dossier scottante. Si tratta della privatizzazione di Mps, il Monte dei Paschi di Siena.
A porre la questione Fratelli d’Italia che in una conferenza stampa al Senato ha presentato una mozione, primo firmatario Adolfo Urso, sottoscritta da tutti i senatori del gruppo. Si chiede al premier Mario Draghi di chiarire e rinviare la privatizzazione di Mps, decisa dal governo Conte bis.
Un atto che rientra in quella opposizione patriottica, seria e responsabile che ha annunciato Giorgia Meloni.
Per il capogruppo Luca Ciriani, “oggi si pone un problema specifico, nei contenuti e nella forma, a dimostrazione che FdI è una forza propositiva anche dall’opposizione”. “Vogliamo riaccendere i riflettori su Mps e sull’intreccio fra politica di sinistra e il sistema finanziario. La nostra non è un’opposizione sterile e preconcetta ma che guarda alla sostanza dei problemi dell’Italia in modo patriottico”.
Secondo il senatore toscano di Fratelli d’Italia Patrizio La Pietra è “un problema che riguarda da vicino la nostra regione, il primo atto che FdI rivolge al nascituro governo Draghi. Un problema, quello della privatizzazione di Mps, di cui intendiamo chiedere un rinvio alla Commissione Europea”
Concetto rimarcato dall’assessore comunale di Siena di Fratelli d’Italia Francesco Michelotti. “Mps rappresenta per Siena l’indotto di impiego maggiore, con 2600 dipendenti fra città e provincia e 2800 dipendenti nel resto della regione. Una banca storica lasciata in balìa delle manovre ombrose del Pd”. Una situazione “che l’hanno portata al collasso costringendo lo Stato alla sua ricapitalizzazione a spese dei contribuenti, cosa che noi intendiamo oggi evitare che accada di nuovo”.
Una ricapitalizzazione a nove zeri
“La ricapitalizzazione – sottolinea, infine, il senatore di FdI Adolfo Urso – è costata 5,4 miliardi di euro e la prospettiva è quella di una nuova ricapitalizzazione per 10 miliardi di euro”. “E’ un’ipotesi a cui noi ci opponiamo, siamo per la privatizzazione di Mps ma vogliamo che sia rinviata fino a quando non vi saranno condizioni di mercato migliori”. E sicuramente “dopo che Mps avrà iniziato la sua opera di risanamento”.
“Oggi come oggi – aggiunge – una privatizzazione ci espone a rischi di manovre ostili di scalata da parte della finanza straniera, in particolare quella francese. E non vogliamo nemmeno sottoscrivere l’altra ipotesi caldeggiata dal M5S che auspica la trasformazione di Mps in banca pubblica. La situazione cui ci troviamo di fronte oggi è frutto delle operazioni della ‘ditta’ Padoan, D’Alema Fassino, con Padoan che è diventato presidente di Unicredit”.