Prima ancora delle elezioni il campo largo conferma di essere la somma di partiti distinti e distanti più che una coalizione. Tanto che ogni lista chiuderà la campagna in solitaria. Il M5S persino senza Giani.
Le elezioni regionali in Toscana del 12 e 13 ottobre vedono il centrodestra compatto a sostegno del candidato alla presidenza Alessandro Tomasi. Un’unità d’intenti che sarà suggellata dall’evento di chiusura della campagna elettorale a Firenze. Venerdì 10 alle 18 nella centralissima piazza San Lorenzo Giorgia Meloni e tutti i leader dei partiti del centrodestra saliranno sul palco per lanciare lo sprint finale di Tomasi. E a sinistra? Tutto il contrario. Ogni lista ha organizzato una sua chiusura di campagna, il Movimento 5 Stelle persino senza il candidato presidente Eugenio Giani. Ma non c’è da stupirsi: più che un’alleanza di governo il campo largo toscano ha già dimostrato di essere la sommatoria di partiti distinti e distanti l’uno dall’altro. Divisioni e distinguo sia sul programma che su una banale chiusura di campagna elettorale.
Campo largo, amore appena nato è già finito
Leggere le contraddittorie prese di posizione su alcuni temi di campagna elettorale dei rappresentanti del campo largo fa venire in mente un verso della famosa canzone scritta da Maurizio Costanzo “Se telefonando”. Perché anche in questo caso siamo di fronte a un amore appena nato e già finito. Uniti solo per battere il centrodestra e non perché accomunati da visioni e progetti comuni, come dimostra, solo per fare un esempio, il caso dell’aeroporto di Firenze. Insomma separati in casa ancora prima di sposarsi. E la plastica dimostrazione è l’organizzazione delle chiusure della campagna elettorale. Il centrodestra dà appuntamento, come accaduto nelle Marche e in Calabria, vedrà salire sul palco assieme al candidato presidente Alessandro Tomasi tutti i leader dei partiti della coalizione. A sinistra invece eventi separati, talvolta persino senza il candidato presidente Eugenio Giani. Più che un campo largo, un campo sparso.
M5S chiude la campagna elettorale e non invita Giani
Chiudere una campagna elettorale per le regionali senza il candidato presidente? Sì, se c’è il rischio che la sua presenza metta in imbarazzo. Potrebbe essere questo il motivo che ha spinto il Movimento 5 Stelle a organizzare l’evento conclusivo della campagna in vista delle regionali in Toscana. Le agenzie di stampa riportano che “il presidente di Regione uscente dovrà spacchettare gli eventi. Nonostante il suo proposito iniziale fosse quello di un evento unitario del campo largo”, da tenersi il giovedì precedente le elezioni. E invece ognun per sé. Ma Giani non per tutti. Perché il Movimento 5 Stelle ha messo in calendario un evento con Giuseppe Conte a poche ore dalla chiusura della campagna elettorale. Appuntamento a cui Giani non è stato invitato. Solo dopo ore di imbarazzo il presidente uscente ha comunicato di esser stato invitato a un punto stampa a Scandicci. Non all’evento principale.
Del resto l’adesione del M5S alla coalizione che sostiene il presidente uscente non è stata indolore, dopo cinque anni di opposizione e di attacchi reciproci. Un’insofferenza che, nonostante la foto della firma dell’accordo elettorale ritragga Giani e la vicepresidente del M5S Paola Taverna sorridenti, si è palesata già in campagna elettorale, in particolare sul tema infrastrutture e aeroporto di Firenze.
Le contraddizioni a sinistra sulle infrastrutture
Il futuro dell’aeroporto fiorentino è uno dei temi più dibattuti di questa campagna elettorale. Come del resto delle precedenti, visto che sono decenni e che siamo fermi al palo a causa della sinistra. Il progetto di ammodernamento dello scalo sta finalmente procedendo. Un progetto che permetterà un cambio delle rotte evitando a 40mila cittadini residenti a Quaracchi, Brozzi e Peretola il passaggio degli aerei poco sopra i loro tetti come accade ora. Ma nel campo largo già c’è chi minaccia veti e controveti “Siamo e resteremo contrari all’espansione dell’aeroporto Amerigo Vespucci di Firenze”, ha detto la segretaria toscana del M5S Irene Galletti. E dal Movimento si ricorda inoltre che tra i 23 punti sottoscritti con il Movimento 5 Stelle figura infatti quello che lo vincola a rimettere in discussione l’opera. Contrarietà condivisa anche dal sindaco di Sesto fiorentino e frontman di Alleanza Verdi-Sinistra Lorenzo Falchi. Alleati di Giani, ma immemori del fatto che quel piano oggi in esame a Roma è stato approvato dalla Regione Toscana.
I confini del campo largo? Variabili, come quelli della Toscana
Ma il futuro dell’aeroporto non è che uno dei temi che vedono i sedicenti alleati del campo largo distanti. E non poteva essere altrimenti nel momento in cui costruisci una coalizione i cui confini sono variabili, un po’ come quelli ridisegnati da Giani in una gaffe clamorosa. Ma il rischio concreto è che, nella malaugurata ipotesi che dovesse vincere la sinistra, queste divisioni ingessino ancora di più di quanto già non è successo l’operato della Giunta. Compromettendo il futuro della Toscana. Un rischio che non ci sarebbe in caso di vittoria di Alessandro Tomasi e del centrodestra.