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Zes, Mezzogiorno: il Sud cresce come non faceva da quasi 10 anni

Stesse opportunità, maggiore competitività, più investimenti e la possibilità di poter finalmente competere ad armi pari: per il Mezzogiorno d’Italia finisce la stagione dell’assistenzialismo e inizia quella della crescita

Il piano strategico per la Zes unica del Mezzogiorno, presentato dal Governo Meloni, è un provvedimento fondamentale che ridisegna le politiche di sviluppo del Sud. Stesse opportunità, maggiore competitività, più investimenti e la possibilità di poter finalmente competere ad armi pari: per il Mezzogiorno d’Italia finisce la stagione dell’assistenzialismo e inizia quella della crescita.

Cos’è la Zes

La Zes unica comprende le otto regioni del Mezzogiorno: Abruzzo, Molise, Puglia, Campania, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna e supera il previgente modello decentrato delle otto ZES, limitato alle aree retro-portuali.

Le imprese che operano nell’area godono di semplificazioni amministrative e vantaggi fiscali: i progetti che rientrano nei settori strategici accedono ad un regime semplificato (c.d. “autorizzazione unica”): è sufficiente presentare una sola istanza, con procedimento amministrativo semplificato e tempi molto più rapidi di quelli ordinari.

Provvedimento fondamentale per l’Italia

“Un provvedimento fondamentale per l’Italia e che contribuirà a disegnare la politica di sviluppo del Sud per i prossimi tre anni, ovvero il Piano strategico per la Zona economica speciale unica del Mezzogiorno. La Zes unica sostituisce le precedenti otto limitate alle aree retro-portuali che non hanno funzionato come avrebbero dovuto e, grazie ad un serio confronto con la Commissione europea, estende i benefici della zona economica speciale all’intero territorio di tutte le Regioni del nostro Mezzogiorno.

Tutti i territori del Sud potranno in questo modo godere delle stesse opportunità di crescita e sviluppo: semplificazioni amministrative, benefici fiscali e un quadro coordinato di interventi e investimenti. Il Sud asse centrale del Mediterraneo” ha detto il Presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni.

Basta logiche assistenzialiste, si cambia musica

“È un modello molto diverso dalle logiche assistenzialistiche che abbiamo visto in passato, e che hanno impedito al Sud di dimostrare appieno il suo valore. Perché il Mezzogiorno ha straordinarie ricchezze e potenzialità, che finora non sono state espresse appieno. Penso alla sua eccezionale posizione geografica, che lo rende una piattaforma naturale al centro del Mediterraneo, ma anche a ciò che rende il Sud famoso nel mondo, in termini di storia, cultura, bellezza, talenti e produzioni di eccellenza.

Noi abbiamo guardato al Mediterraneo, al nuovo quadro geopolitico, alle grandi trasformazioni in corso nei mercati energetici e da qui abbiamo disegnato la strategia di sviluppo della Zes unica. È un quadro nel quale il Mezzogiorno ha tutte le carte in regole per contribuire all’autonomia strategica dell’Italia dell’Europa. E in questo senso la ZES unica è un mattone in più che noi mettiamo per costruire quel nuovo modello di cooperazione, sviluppo e partenariato con l’Africa che è alla base del Piano Mattei, che il Parlamento sta discutendo in queste ore, e che identifica l’Italia come ponte tra il continente africano e l’Europa”. Ha evidenziato il Presidente Meloni.

Ecco il video integrale della conferenza stampa a margine del Consiglio dei ministri:

Sud centrale per attrazione di nuovi investimenti

“La Zes unica per il Sud è un “piano strategico che colloca il Mezzogiorno nel contesto del Mediterraneo, lo pone come centrale nell’attrazione di nuovi investimenti, soprattutto stranieri, e soprattutto mette in campo un meccanismo importante di semplificazione sul fronte autorizzativo.

È la prima volta che si ragiona in ottica di Mezzogiorno, ed è quello che noi vogliamo realizzare e portare avanti con un obiettivo strategico. I benefici per il Sud sono collegati al fatto che le imprese potranno avere una autorizzazione unica rapida in un contesto molto più ampio, prima vi era un territorio limitato di 8 piccole Zes”. Lo ha detto il Ministro per gli Affari europei, le politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto.