Volti scavati e sguardi spenti: le condizioni choc dei tre ostaggi israeliani rilasciati dai terroristi

Prima del rilascio costretti allo show dell’orrore su un palco con i terroristi di Hamas armati e con il volto coperto

Sono irriconoscibili, ma sono loro. Eli Sharabi, Or Levy e Ohad Ben Ami: sono i nomi dei tre ostaggi israeliani rilasciati da quei terroristi di Hamas durante una nuova vergognosa sceneggiata su un palco a Deir al-Balah, nel pieno centro di Gaza. Dai loro volti scavati e nei loro sguardi spenti si percepisce l’orrore che hanno dovuto subire per oltre sedici mesi di prigionia nelle mani dei sanguinari terroristi.

Volti scavati e sguardi spenti

Sguardi spenti, volti completamente scavati. Un’immagine che mai avremmo voluto vedere, ma che rappresenta l’inumanità, una volta ancora, di quei terroristi sanguinari di Hamas e delle condizioni inumane nelle quali hanno costretto per più di sedici mesi gli israeliani che hanno rapito in quel maledetto attentato del 7 ottobre del 2023.

Dopo averli rapiti e segregati per più di un anno, li hanno costretti a salire su un palco a Deir al-Balah, nel centro di Gaza, per l’ennesimo show dell’orrore. Sono irriconoscibili. Le immagini parlano da sole, non servono altri commenti.

Ecco chi sono i tre ostaggi israeliani rapiti dai terroristi

I familiari dei tre ostaggi israeliani liberati non sono riusciti a trattenere le lacrime nel vedere le immagini dei propri cari sfilare sul palco allestito da Hamas prima del rilascio. Michal Cohen, la madre di Ohad Ben Ami, si è detta sconvolta nel vedere suo figlio così magro: “Ha un aspetto terribile, ha 57 anni, ma ne dimostra dieci in più. È così triste per me vederlo in questo stato”.

Ohad Ben Ami è stato rapito dai terroristi nel kibbutz Be’eri, insieme a sua moglie, Raz Ben Ami, poi rilasciata il 29 novembre 2023 nell’ambito del primo accordo di cessate il fuoco temporaneo; anche una delle loro tre figlie, Ela, si trovava a Be’eri e, per fortuna, è sopravvissuta.

Eli Sharabi, 52 anni, era stato sequestrato insieme al fratello Yossi nel kibbutz Beeri, vicino al confine della Striscia di Gaza, in quel maledetto attentato terroristico del 7 ottobre del 2023. La moglie e due figlie erano state uccise nella stanza di sicurezza della loro casa, dove erano andate per cercare un rifugio sicuro. Yossi è stato ucciso dai terroristi durante la prigionia, e il suo copro non è mai stato ritrovato.

Or Levy, 34 anni, residente a Rishom LeZiom, a sud di Tel Aviv, padre di un bambino che all’epoca aveva 2 anni anni, era arrivato con la moglie Eynav al festival Supernova pochi minuti prima dell’assalto di Hamas; la moglie, 32 anni, è stata uccisa in un rifugio antiaereo in cui aveva cercato protezione. Il figlio piccolo, Almong, da allora è con i nonni.