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Venezuela, il regime arresta deputato dell’opposizione. E la sinistra tace

Il deputato dell’opposizione Williams Davila lancia un appello d’aiuto al governo italiano e il regime lo fa arrestare: l’ennesimo affronto del dittatore sanguinario alla libertà del popolo venezuelano

Il regime sanguinario del dittatore comunista Maduro sta reprimendo con una violenza inaudita tutte le forme di dissenso. Lo ha fatto mandando i carri armati nelle strade e nelle piazze per sparare al popolo venezuelano che protestava contro le elezioni farsa che, incredibilmente, hanno assegnato la vittoria al dittatore comunista. Lo ha fatto espellendo i giornalisti Rai dal Venezuela, andati lì per documentare ciò che stava accadendo. E lo ha fatto, adesso, facendo arrestare un deputato dell’opposizione.

Arrestato il deputato dell’opposizione che ha chiesto aiuto al governo italiano

L’arresto in Venezuela del deputato di opposizione Williams Davila, che aveva lanciato un appello d’aiuto al governo italiano, è un atto gravissimo, l’ennesimo affronto del regime alla libertà. Maduro, negando alla comunità internazionale la possibilità di verificare i veri risultati elettorali e reprimendo con violenza qualsiasi forma di opposizione, conferma il vero volto illiberale del comunismo.

Schlein e Conte, che ogni giorno fanno un’immotivata morale sulla libertà e i diritti nella nostra Nazione, non hanno niente da dire su questa nuova gravissima repressione nei confronti dell’opposizione che è l’arresto di un deputato eletto?

E il regime spara

I venezuelani sono scesi in piazza per protestare contro queste ennesime elezioni farsa e contro l’oppressione del regime comunista di Maduro, il quale ha inviato i carri armati nelle strade ed ha emesso un mandato di cattura per la Machado.

Sempre Maduro ha espulso sette ambasciatori con l’accusa di voler interferire negli affari interni ed ha bloccato i collegamenti con Panama e con la Repubblica Domenicana. Recentemente sono scomparsi 25 studenti dall’Università Nazionale della Sicurezza che si erano rifiutati di votare per il dittatore comunista.