“Spara a Giorgia”: ecco il vero volto dei pacifinti pro Pal contro il riarmo

A Milano, nella piazza dei pro Pal pacifisti (a parole) e contro il riarmo, l’incitazione a sparare contro il presidente Meloni: delinquenti, e pure ipocriti

A forza di gridare al pericolo antidemocratico del governo Meloni, incitare alla rivolta sociale e alzare i toni tutti i giorni come se fossimo in una guerra civile, era più che prevedibile che accadesse: in piazza i violenti hanno preso seriamente le parole dei vari piddini e postgrillini e hanno invitato a sparare al presidente del Consiglio. Solidarietà incondizionata al Presidente Meloni, bersaglio ancora una volta di pericolosi estremisti che si nascondono dietro al pacifismo.

Altro che “paficisti”: i soliti estremisti hanno chiesto la distruzione di Israele

Altro che pacifisti. Pacifinti. Hanno detto di scendere in piazza a Milano per chiedere la pace e dichiararsi contro al riarmo. Ma i soliti estremisti violenti hanno invocato l’intifada e la distruzione dello Stato ebraico.

Centri sociali e centri islamici, giovani arabi e alcuni sindacati, estremisti rossi ed esponenti della sinistra istituzionale: c’erano tutti alla “manifestazione” a Milano, alla quale ha aderito anche l’Ucoii, l’Unione delle moschee italiane.

“Spara a Giorgia”: sono quelli contro il riarmo, a parole

Bottiglie di vetro e cartelli stradali usati come armi, vetrine spaccate e scontri con le Forze dell’Ordine. Ma sulla vetrina di una filiale di banco Bpm in piazzale Lagosta compare anche la scritta “Spara a Giorgia”, al passaggio del corteo pro Palestina.

A parole si dicono “pacifisti” e “contro il riarmo”, ma poi svelano il loro vero volto vergando scritte che incitano alla violenza e a sparare contro il Presidente del Consiglio. Solidarietà a Giorgia Meloni, che non si farà certo intimidire. La sinistra la smetta con questi toni prima che qualche estremista dei centri sociali o pro Pal passi dalle parole ai fatti.