“Sfruttavano i lavoratori”. In manette due imprenditori cinesi a Prato

La fabbrica dello sfruttamento: costretti a lavorare per dodici ore al giorno, sette giorni su sette

Costretti a lavorare dodici ore al giorno, sette giorni su sette. Si svegliano tra le macchine della fabbrica e si addormentavano al piano superiore, dove li obbligavano a dormire. Sono le condizioni in cui due imprenditori cinesi a Prato facevano lavorare dodici dipendenti senza permesso di soggiorno, assunti illegalmente. Grazie alle indagini ed al lavoro delle Forze dell’Ordine sono finiti in manette i due sfruttatori.

Nessun giorno di riposo

I dipendenti dei due cittadini cinesi erano costretti a lavorare a ritmi estenuanti, in un ambiente di lavoro con condizioni igienico sanitarie inesistenti e con una retribuzione irrisoria. Non erano previsti giorni di riposo. I dodici lavoratori, che erano stati assunti illegalmente e senza permesso di soggiorno, lavoravano sette giorni su sette per ben dodici ore.

Alcuni di loro non potevano lasciare la fabbrica neanche per dormire: venivano costretti a dormire in un sorta di dormitorio che gli imprenditori cinesi avevano allestito al piano superiore dell’edificio. Tutto controllato da alcune telecamere di videosorveglianza che segnalavano le possibili situazioni di fuga. Avevano anche costruito un’uscita nascosta per poter uscire senza essere visti in caso di controlli.

In manette i due imprenditori cinesi

Grazie alle indagini delle Forze dell’Ordine, coordinate dalla Procura di Prato, è stata scovata questa fabbrica dello sfruttamento e sono stati arrestati i due imprenditori cinesi. Purtroppo, non è una novità: negli anni abbiamo denunciato fabbriche, capannoni, serre illegali, mercati abusivi e tutta la filiera economica parallela. Chi sfrutta i lavoratori per arricchirsi deve essere assicurato alla giustizia.