Sanità, dal governo Meloni stanziamento record e ampliamento cure gratuite

Messe a tacere le inutili polemiche della sinistra: nel 2026 saranno 142,9 i miliardi di euro destinati al Servizio Sanitario Nazionale, 6,5 miliardi in più rispetto al 2025. Si estende inoltre la lista di patologie incluse nei LEA

I numeri non mentono. E quelli della Manovra recentemente varata dal governo Meloni parlano chiaro. Il prossimo anno alla sanità pubblica saranno destinati 142,9 miliardi di euro, circa 6,5 miliardi in più rispetto allo scorso anno. Un record storico che silenzia le insulse polemiche della sinistra. Non solo: dopo otto anni, finalmente, si l’aggiornamento dei LEA, i Livelli Essenziali di Assistenza.

Aggiornamento che amplierà la lista di patologie per le quali sono previste cure gratuite, o al massimo, soggette a ticket. Interventi che confermano l’attenzione concreta del governo Meloni alla sanità pubblica e alla domanda di salute di tutti i cittadini. Con buona pace di chi disperde nel vento accuse infondate, dopo aver contribuito a causare danni a cui questo governo sta ponendo rimedio.

Meloni: “Amo colui che mantiene più di quanto ha promesso”

“Sulla sanità da quando ci siamo insediati abbiamo stanziato risorse aggiuntive portandole nel 2025 a 136,5 miliardi di euro rispetto ai 126 del 2022 quindi era già un aumento di oltre 10 miliardi. Con la Legge di Bilancio lo scorso anno abbiamo previsto sostanzialmente ulteriori aumenti che portavano nel 2026 il fondo sanitario a 140,6 miliardi però siccome come diceva Nietzsche: ‘Amo colui che mantiene più di quanto ha promesso’, abbiamo fatto di più prevedendo in aggiunta a quanto previsto per il 2026, che era già un aumento di 5 miliardi, ulteriori 2,4 miliardi di aumento sul fondo sanitario nazionale.

Voglio anche dire che seguendo questa tendenza a fine legislatura se riusciremo a mantenere i nostri impegni le risorse aggiuntive sulla sanità rispetto a quando ci siamo insediati saranno di circa 30 miliardi di euro.”, ha dichiarato il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni durante la conferenza stampa seguente il Consiglio dei Ministri dedicato alla Manovra. 

Sanità pubblica: dal governo Meloni stanziamento record 

Un incremento del Fondo sanitario nazionale per il 2026 pari a 2,4 miliardi di euro, che va a sommarsi alla somma prevista dalla scorsa legge di Bilancio. Per uno stanziamento totale per il 2026 che si attesta a 142,9 miliardi, ben 6,5 miliardi in più rispetto all’anno scorso. Sono le cifre relative al finanziamento del Servizio sanitario nazionale contenute nella Manovra 2026 varata dal governo Meloni.

Tre le direttrici di intervento per rilanciare la sanità: assunzioni del personale e adeguamenti salariali, riduzione delle liste di attesa e potenziamento della prevenzione attraverso in particolare finanziamenti di screening oncologici. 

Aumentano le cure gratuite

Non solo lo stanziamento record per la sanità contenuto nella Manovra. Il Governo Meloni ha lavorato intensamente anche su un altro tema di grande importanza che riguarda la salute: l’aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza. Entrano nell’elenco delle prestazioni a carico totale del Servizio Sanitario Nazionale (o al massimo soggette a ticket) nuove cure, in sostituzione di alcune ormai obsolete. L’aggiornamento è stato sottoscritto in Conferenza Stato-Regioni e adesso passerà al vaglio delle commissioni parlamentari. Quindi l’attuazione finale, che compete alle Regioni.

“Eliminare prestazioni ormai obsolete, migliorare l’appropriatezza organizzativa e clinica e favorire una maggiore razionalizzazione prescrittiva, in linea con la riduzione degli oneri per il Servizio sanitario nazionale”, questo l’obiettivo condiviso. Che si traduce, ad esempio, in prestazioni di terapia psicoeducazionale per disturbi dell’alimentazione e della nutrizione come anoressia, bulimia e binge eating. E ancora l’inserimento tra le malattie croniche esenti dalla partecipazione del paziente alla spesa della sindrome fibromialgica, idrosadenite cronica suppurativa e malattia polmonare da micobatteri non tubercolari.