Col favore della notte, i soliti idioti negazionisti hanno vandalizzato la targa che ricorda Norma Cossetto, giovane studentessa torturata e stuprata dai partigiani del macellaio Tito
Hanno agito col favore della notte. Si avvicina il Giorno del Ricordo ed ecco che compaiono i soliti idioti negazionisti. Stavolta, alcuni ignoti (si spera per poco) hanno vandalizzato la targa in memoria di Norma Cossetto a Reggio Calabria.
“Norma non c’è”: così hanno vandalizzato la targa in memoria della Martire
La memoria di Norma Cossetto, la giovanissima studentessa torturata e stuprata dai partigiani del macellaio Tito che, dopo giorni di sevizie, la gettarono nuda nella foiba di Villa Surani, è stata infangata ancora una volta. Sono sempre i soliti negazionisti vigliacchi che agiscono con il favore della notte. Stavolta accade a Reggio Calabria, dove la targa da vent’anni ricorda la giovane Martire.
Sono dei delinquenti che si rendono nuovamente protagonisti di vandalismi vergognosi contro targhe e simboli che onorano la memoria dei Martiri italiani del comunismo titino. Il Giorno del Ricordo è stato istituito proprio per questo motivo: togliere definitivamente la coltre di nebbia che ha ucciso per la seconda volta le vittime. Uccisi la prima con la violenza, la seconda con il silenzio fatto cadere per decenni su una pagina di storia scomoda per la sinistra.
Chi fu Norma Cossetto
I partigiani del macellaio Tito fecero irruzione in casa sua. La rapirono. La torturano promettendole la libertà solo se avesse accettato di collaborare con il Movimento Popolare di Liberazione. Ma Norma, giovane studentessa istriana, rifiutò nettamente. Venne rinchiusa. Martoriata, per giorni interi. E stuprata ripetutamente prima di essere gettata nuda nella foiba di villa Surani.
La sinistra, per troppi anni, ne ha cancellato il suo ricordo dai libri di storia. Così come, i soliti idioti continuano a infrangerne il ricordo vandalizzando targhe in sua memoria. I vandalismi, i convegni provocatori, i tentativi di impedire le celebrazioni in memoria dei Martiri delle foibe testimoniano il nervosismo della sinistra di fronte alla verità. E non saranno certo questi gesti a fermare il nostro ricordo.