Ramelli, centri sociali oltraggiano ancora la memoria

“Fascio morto, concime per l’orto”, ecco l’indecente frase usata dai soliti estremisti di sinistra per infangare la memoria di Sergio

L’estrema sinistra torna a far parlare (male) di sé. Durante la presentazione di un libro su Sergio Ramelli, il giovane militante di destra ucciso barbaramente a soli 18 anni dall’estremismo rosso nel 1975, alcuni antagonisti hanno esposto uno striscione scioccante, riportando in scena una retorica violenta degna degli Anni di Piombo. Basta odio politico.

Lo striscione contro Ramelli

A Susa, nella biblioteca comunale, doveva essere presentato il libro “Uccidere un fascista -Sergio Ramelli, una vita spezzata” di Giuseppe Culicchia. Un libro che raccontava la memoria di Sergio. Eppure i soliti criminali dei centri sociali sono scesi in strada assieme a No Tav e Anpi, per contestare l’iniziativa. Non contenti hanno esposto fuori dall’edificio uno striscione indegno.

Ritraeva, infatti, una chiave inglese con tanto di 1312, a richiamare il brutale assassinio di Ramelli e la sigla ACAB, corredata da una frase vergognosa ed inaccettabile: “Fascio morto, concime per l’orto”. Una vera e propria offesa alla memoria di un giovane ragazzo la cui unica “colpa” è stata quella di essere di destra e di aver criticato le brigate rosse.

Offesa la memoria

Ancora oggi Sergio Ramelli continua ad essere il bersaglio di questi figli di papà dei centri sociali. Le frase utilizzate per infangare la sua memoria sono vergognose. Ma non riusciranno mai nell’intento di farci dimenticare ciò che Ramelli ha subito. Gli estremisti di sinistra si dimostrano ancora una volta per quello che sono, dei criminali.

Azione Universitaria Firenze: “Infangata la memoria di Sergio Ramelli”

“‘Fascio morto, concime per l’orto’: questa la vergognosa frase scritta su uno striscione esposto fuori dalla biblioteca comunale di Susa dai soliti criminali dei centri sociali, insieme ai vari No Tav e Anpi in occasione della presentazione del libro ‘Uccidere un fascista -Sergio Ramelli, una vita spezzata’ di Giuseppe Culicchia.

Questi sedicenti buonisti che tanto si riempiono la bocca con la democrazia e con i diritti, per l’ennesima volta, hanno infangato ed offeso la memoria di Sergio Ramelli. Sergio era un giovane del Fronte della Gioventù brutalmente ucciso a sprangate da dei criminali. E criminali sono anche chi ora espone questi striscioni con frasi indegne. Striscioni che celebrano l’assassinio di un giovane colpevole di essere di destra e aver criticato le Brigate Rosse.

Alla faccia delle belle parole sulla libertà e sulla democrazia, come se non bastasse, questi figli di papà hanno anche disegnato, sullo sfondo dello striscione, una chiave inglese a ricordare proprio le modalità con cui gli assassini massacrarono Ramelli. Ci chiediamo, adesso, dove sia la sinistra buonista e perbenista parlamentare ed universitaria che, come ogni volta, rimane in un silenzio assenso di fronte a questi ignobili, vigliacchi e vergognosi gesti”, così i militanti di Azione Universitaria Firenze hanno commentato il vergognoso striscione.