Va la ricordate Carola Rackete? L’eroina del mondo di sinistra e radical chic che ha speronato una motovedetta della Guardia di Finanza per far sbarcare illegalmente 40 migranti a Lampedusa?
La Rackete ieri ha rilasciato un’intervista a Repubblica in cui ha gettato la ‘maschera’. Perchè dietro alla solidarietà e agli aiuti ai migranti sventolati a sinistra dalla capitana coraggiosa, c’è una sfida diretta al Governo italiano.
Un affronto alle leggi sull’immigrazione.
Sfida all’Italia
Infatti la Rackete ha spiegato al giornalista di Repubblica di essersi “convinta” di dover “avere il coraggio di sfidare il vostro governo proprio sul campo preparato da Salvini col suo decreto”. E se consideriamo che ha colpito con la sua imbarcazione un motoscafo della Finanza, si è trattato di un vero e proprio attentato alle nostre forze dell’ordine. Un atto grave anche dal punto di vista diplomatico.
L’obiettivo della Rackete era politico, in nome della suprema legge umanitaria del salviamo tutti per sbarcarli in Italia.
Violò anche direttive di Sea Watch
L’eroina della sinistra ha anche disobbedito alla sua Ong Sea Watch al momento dell’ingresso in acque italiane.
“Sia quando sono entrata nelle acque territoriali italiane, sia quando ho forzato il blocco a Lampedusa, sono andata contro le raccomandazioni del back office” ha raccontato. Neanche Sea Watch l’aveva spinta ad entrare in acque italiane. Ma la Rackete, che si nasconde dietro la parola accoglienza, non è nient’altro che una violenta manifestante che andava processata in Italia.
Libera di offendere il nostro Paese
Invece il nostro Paese l’ha lasciata libera di offenderci e deriderci, con il sostegno dei parlamentari di sinistra.
Politici che in quei giorni correvano a manifestare solidarietà ad una persona che ha attentato le nostre forze dell’ordine. Soltanto per perseguire i suoi scopi politici contro il governo italiano.
Combattere chi sfrutta disperazione
Fratelli d’Italia combatterà ogni giorno per fermare chi, come Carola Rackete, sfrutta il dramma dell’immigrazione per scopi personali o politici.
Ah, di lei si sa che è in Norvegia per una protesta ambientalista. L’ultima volta la polizia tedesca l’ha portata via vestita da pinguino avvinghiata ad un albero di una foresta che non si doveva abbattere