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Processo Open Arms, Salvini imputato per aver difeso i confini. E i Pm chiedono 6 anni di carcere

Solidarietà incondizionata a Matteo Salvini: non è immaginabile che un Ministro della Repubblica rischi 6 anni di carcere per aver rispettato gli impegni presi con gli elettori. Avanti senza paura, tutti insieme!

Sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio: sono questi i delitti per i quali è imputato il Ministro dell’Interno (all’epoca dei fatti) Matteo Salvini nel processo Open Arms. Era già incredibile che un Ministro potesse essere processato per aver rispettato le promesse fatte agli italiani, figuriamoci chiedere 6 anni di reclusione per il sol fatto di aver difeso i confini italiani. Solidarietà incondizionata a Matteo Salvini!

Il processo Open Arms

Si è svolta a Palermo una delle ultime udienze del processo Open Arms che vede imputato Matteo Salvini, all’epoca dei fatti ministro dell’Interno. Le accuse a suo carico sono di sequestro di persona e di rifiuto di atti d’ufficio, per il sol fatto di avere impedito l’attracco della ong spagnola Open Arms nel 2019.

Nell’ultima udienza ha avuto luogo la requisitoria fiume dei tre pubblici ministeri. Alla fine della requisitoria, la richiesta dei pm: “Condannate Matteo Salvini a 6 anni di reclusione per aver sequestrato i 147 migranti a bordo dell’Open Arms e per tutti i capi di imputazione”.

Processare un ministro che ha fatto solamente il suo lavoro, facendo scelte nell’interesse esclusivo dell’Italia e, per di più, dichiarate in campagna elettorale, motivo per il quale è stato votato, è un pericoloso atto senza precedenti nella storia della Repubblica.

6 anni di carcere per aver mantenuto la parola data agli italiani

“Rischio fino a quindici anni di carcere per aver mantenuto la parola data agli elettori. Rifarei tutto: la difesa dei confini dai clandestini non è reato. Avanti tutta, senza paura”, ha dichiarato il leader della Lega, Matteo Salvini.

Salvini ha fatto il suo dovere da ministro

Salvini ha fatto il suo dovere come ministro. È incredibile che qualcuno possa anche solo ipotizzare di metterlo in galera per questo. Io ho massimo rispetto per la magistratura, ma all’interno ci sono persone che sbagliano: nessuno è infallibile, nemmeno i magistrati. Se qualche magistrato fa degli errori, credo che sia normale e legittimo in democrazia evidenziare che non si è d’accordo.

Noi abbiamo ben chiara la separazione dei poteri e la rispettiamo. Sappiamo bene che il potere legislativo spetta al parlamento e quello giudiziario alla magistratura, e che vanno evitati gli sconfinamenti, che poi rendono difficile mantenere i poteri in equilibrio. Il punto è che una legge può essere interpretata da parte dei pm, ma non in modo tanto estensivo da stravolgerne il senso.

Salvini attuò una chiara linea politica

Noi difendiamo l’operato dell’allora ministro dell’interno Salvini, che attuò una chiara linea politica.

All’epoca dei fatti, venne garantito il diritto allo sbarco a chi ne aveva bisogno, e la scelta della Open Arms di restare a largo di Lampedusa venne ostinatamente mantenuta nonostante Francia, Germania e Spagna avessero dato immediata disponibilità ad accoglierla. Era dunque chiaro l’intento di piegare la linea politica del governo.

Meloni: “Totale solidarietà al Ministro Salvini”

“È incredibile che un Ministro della Repubblica Italiana rischi 6 anni di carcere per aver svolto il proprio lavoro difendendo i confini della Nazione, così come richiesto dal mandato ricevuto dai cittadini. Trasformare in un crimine il dovere di proteggere i confini italiani dall’immigrazione illegale è un precedente
gravissimo. La mia totale solidarietà al Ministro Salvini”, ha affermato Giorgia Meloni.