Nella vicenda del Forteto il Pd continua evidentemente a preferire le trame di palazzo in difesa del Forteto rispetto al risarcimento morale delle vittime. Nel corso della visita a Roma dei membri della commissione regionale d’inchiesta il vice-capo di gabinetto del Ministro allo Sviluppo Economico Carlo Calenda ha confermato un’ispezione ministeriale alla cooperativa di Vicchio. Ma al tempo stesso ha specificato che la verifica è ancora in corso e il suo esito è ad oggi ignoto, a differenza di ciò che ha affermato il capogruppo Pd in Regione Toscana Leonardo Marras, che in un comunicato ha riferito che l’ispezione ‘ha potuto verificare in via definitiva l’esistenza delle condizioni per proseguire nell’opera di risanamento e di discontinuità con il passato’ ed allontanato ciò che evidentemente il Pd non vuole più: il commissariamento chiesto dalla commissione per la vera discontinuità.
Si tratta di un’ingerenza istituzionale gravissima che riguarda l’indipendenza del lavoro degli ispettori del Ministero. Lo è una volta di più se si considerano le gravi pene in appello per abusi e maltrattamenti che sono state comminate ai leader storici di quella comunità, i quali ancora oggi, come ha rilevato la relazione della commissione d’inchiesta votata all’unanimità dal Consiglio regionale, giocano un ruolo di prim’ordine nella ‘setta’ Forteto.