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10 disastri della sinistra in Toscana. E nessuno ne parla

tutti i disastri della sinistra in Toscana

Dal Forteto alle mascherine cinesi, dalla Bretella Fantasma ai favori alla famiglia Renzi: i disastri della sinistra in Toscana, promemoria per le elezioni

A sinistra sono sempre buoni a criticare e a spargere odio, ma quando gli scandali riguardano loro si cambia sempre argomento. Ecco un piccolo promemoria sui 10 disastri della sinistra in Toscana: fatelo girare e parlatene con tutti i vostri amici alla vigilia dell’appuntamento elettorale di sabato e domenica in Toscana.

Lo scandalo Forteto

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Per decenni il sistema di potere toscano ha fatto finta di non vedere uno scandalo di dimensioni inimmaginabili. Bambini abusati e vite annullate per centinaia di persone nella comunità degli abusi. Abbiamo sostenuto le vittime nelle denunce che hanno portato alla condanna definitiva di Fiesoli. Le due commissioni regionali, il commissariamento della cooperativa e l’inchiesta parlamentare. Ma c’è ancora tanto da fare per dare verità e giustizia alle vittime.


La truffa degli immobili Asl

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Fra i disastri della sinistra in Toscana qualcuno lo ricorderà: la Regione ha preso dallo Stato 8 milioni di euro di finanziamento per fare ambulatori mai costruiti, realizzati a metà o previsti in immobili poi adibiti ad altra destinazione. E i dirigenti che se ne sono occupati sono stati tutti promossi. Una denuncia di Fratelli d’Italia che riguarda anche un capannone acquistato da Estav a Calenzano da adibire a deposito di farmaci, costato 20 milioni di euro e a lungo inutilizzato.


I debiti della famiglia Renzi ripagati coi soldi pubblici

La Regione Toscana, tramite la finanziaria Fidi, ha ripagato i debiti contratti dalla Chil (GUARDA IL VIDEO), azienda della famiglia Renzi. Un buco garantito con soldi pubblici che non sono mai restituiti dai Renzi. Una vicenda scoperchiata grazie alle nostre interrogazioni, e sulla quale abbiamo anche allestito una mostra con tutti i documenti ufficiali che provano le denunce carte alla mano.


La truffa di Uncem e l’arresto di Giurlani

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Oltre 700 mila euro di denaro pubblico fatti sparire fra il 2012 e il 2016. Oreste Giurlani, il sindaco di Pescia, arrestato in seguito ad un esposto di Fratelli d’Italia, arrivato dopo ripetute denunce sullo spreco di denaro pubblico in Uncem Toscana. I finanziamenti arrivavano anche dalla Regione, che non ha controllato, una vera e propria truffa ai danni dei cittadini: Giurlani è ora a processo per peculato con l’accusa di essersi intascato rimborsi spese mai giustificati, consulenze e collaborazioni.


Fabbriche, orti e mercati: i cinesi fuorilegge

Le aziende cinesi nei capannoni a Prato e Firenze a cui la sinistra ha permesso tutto. Centinaia di imprese a cui è consentito lavorare al di fuori del rispetto delle regole e che fanno concorrenza sleale alle aziende italiane. Ma anche gli orti con le serre illegali e i mercatini abusivi. Un fatto che abbiamo più volte alla ribalta denunciando nei nostri blitz la grave situazione. E la Regione? Ha risposto girandosi dall’altra parte e facendo solo finta di fare controlli.


Cft: la coop poltronificio Pd che manda a casa i lavoratori

cft

Anni e anni di gestione dissennata: una cooperativa rossa usata dal Pd come poltronificio d’oro per dirigenti trombati. E un buco di bilancio di oltre 100 milioni di cui 14 con l’Erario. La cooperativa Cft ha più che dimezzato i suoi dipendenti. E ora rischia il fallimento dopo la perdita, il 31 ottobre 2020, del più grande appalto. La Regione e il governo sono stati sordi alle nostre richieste di intervento.


La Bretella fantasma e 30 milioni spariti

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L’emblema dell’immobilismo delle infrastrutture e dello spreco nel capitolo: una Bretella che avrebbe dovuto collegare Prato a Signa dal costo di 30 milioni di euro. Solo che l’opera non è mai stata realizzata dalla sinistra e i soldi sono spariti. Per di più i reati sono andati tutti prescritti. Il Pd è stato a guardare facendo finta di recuperare i soldi ma in realtà creando un buco vergognoso nei bilanci pubblici.


I trasporti affidati ai francesi: gli intrecci e l’inchiesta su Rossi

Indagato Rossi per il trasporto pubblico locale

Anziché metterlo in mano alle aziende toscane che ben conoscono il territorio la Regione ha pensato di affidare il trasporto pubblico locale ai francesi di Ratp. Odiosi intrecci hanno “inquinato” la gara, come abbiamo denunciato in un video. Della commissione che ha aggiudicato l’appalto ci sono personaggi che lavoravano al tempo stesso per la società francese. Altri che si sono alternati con imbarazzante disinvoltura in ruoli pubblici di diretta espressione della Regione e la stessa azienda Ratp. E alcuni legati a doppio filo con Enrico Rossi: la Magistratura ha aperto un’inchiesta e c’è anche lui fra gli indagati.


Affittopoli toscana: Saccardi vive in casa dell’Istituto per il sostentamento del clero

saccardinazione

Aveva dichiarato di possedere un solo immobile, mentre ne aveva molti altri. Per di più mentre viveva in una casa di proprietà dell’Istituto di Sostentamento del Clero della Diocesi di Firenze, cioè la Curia. Secondo le visure catastali in nostro possesso, che accertano le varie proprietà dell’assessore, possedeva oltre dieci immobili tra Firenze e Campi Bisenzio. Inoltre, l’Istituto di Sostentamento del Clero della Diocesi di Firenze avrebbe ricevuto alcuni finanziamenti proprio dalla Regione Toscana.


Tamponi fasulli, mascherine tarocche, ventilatori spariti

La sinistra si vanta della gestione del Covid in Toscana. Ma in pochi sanno (perché non se ne parla) che 63 mila tamponi fatti sui toscani non erano attendibili (GUARDA IL VIDEO-DENUNCIA): fasulli perché realizzati con reagenti non a norma. E poi le mascherine, date in appalto ad aziende senza verifiche e subappaltate a ditte che le hanno realizzate non a norma. Per passare ai ventilatori polmonari per le terapie intensive, acquistati e mai arrivati. Soldi pubblici buttati e salute dei toscani messa in pericolo. Tant’è che su tutti questi casi la Magistratura ha recentemente messo sotto inchiesta i responsabili.