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“Non lasceremo l’Ue ai fascisti”: con questo programma Carola Rackete si candida alle europee

Carola Rackete

Ecco l’approfondito programma con il quale la speronatrice Carola Rackete si candida alle elezioni europee

Ve la ricordate Carola Rackete? L’eroina del mondo di sinistra e radical chic che ha speronato una motovedetta della Guardia di Finanza per far sbarcare illegalmente 40 migranti a Lampedusa? Adesso ha ufficializzato la sua candidatura alle elezioni europee nella lista di estrema sinistra tedesca Die Linke.

Rackete si candida per combattere il fascismo

Ecco il tweet con il quale Carola Rackete annuncia la sua candidatura alle imminenti elezioni europee: “Non lasceremo l’Ue ai fascisti né permetteremo loro di distruggere le istituzioni democratiche. Ecco perché mi candido al Parlamento europeo”. Un programma folto ed innovativo, insomma.

Ne abbiamo riparlato anche poco tempo fa, perché qualcuno della Regione Toscana ha avuto addirittura il coraggio di invitarla ad un evento dedicato alle “Madri della Patria”. Si avvicinano le elezioni ed ecco che, puntualmente, ritorna il pericolo fascismo. Forse, però, Rackete è un po’ in anticipo…

Ovviamente, si tratta di un pericolo che vedono solo loro. Per capire quanto il tema sia sentito basta osservare le foto dell’aula vuota del Parlamento europeo nel giorno in cui si teneva un dibattito sul “rischio fascismo” voluto proprio dalla sinistra italiana, seguita da quella europea.

Ecco il tweet pubblicato su X.

La speronatrice che parla di istituzioni democratiche

È davvero strano sentire parlare di istituzioni democratiche da chi ha speronato una motovedetta della Guardia di Finanza…

Ma il suo programma elettorale continua. “Sento di non avere altra scelta che impegnarmi nella politica. È il momento giusto. Vogliamo che coloro che sono a favore dei diritti umani e della giustizia climatica siano in maggioranza, o lasceremo la decisione alla destra e ai fascisti? È una domanda abbastanza semplice che dobbiamo farci”, ha detto la capitana speronatrice della Sea Watch 3 in un’intervista al Guardian.

All’annuncio della sua candidatura il partito Die Link, già diviso da problemi interni, si è ulteriormente spaccato: in molti non ritengono la candidatura in linea con le idee del partito, così è stata candidata come indipendente.