Ai vertici della camorra, riforniva le piazze di spaccio del Sud Italia: assicurato alla giustizia un membro apicale della camorra impegnato nel traffico internazionale di stupefacenti
Era latitante. Uno tra i cento più ricercati d’Italia. Si tratta di Simone Bartiromo, uno dei vertici della camorra che gestiva il traffico di sostanze stupefacenti tra Italia e Spagna. Il merito va al grande lavoro svolto dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Napoli, coordinato dalla procura di Napoli, in cooperazione con la Policia Nacional di Madrid. È un segnale importante: uno dei membri apicali della camorra impegnato nel traffico internazionale di stupefacenti è stato assicurato alla giustizia.
Narcotrafficante tra Italia e Spagna
Simone Bartiromo avrebbe fatto da tramite tra le organizzazioni camorristiche di Napoli ed altre strutture criminali estere, come quelle albanesi e spagnole. Con la sua attività di traffico internazionale riforniva le piazze dell’area Napoli-Rione Traiano: i quartieri di Scampia e di Secondigliano, ma anche altri comuni come Melito di Napoli, Mugnano di Napoli. E anche città come Palermo, Catania, Foggia e brindisi.
Destinatario di molti provvedimenti restrittivi per reati legati all’attività di narcotraffico, era uno dei capi del clan Sorianiello, legato anche al sodalizio di Secondigliano ed al clan Amato Pagano. L’arresto di Simone Bartiromo è merito del grande lavoro portato avanti dalle Forze dell’Ordine italiane, nello specifico il Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Napoli, coordinati dalla procura di Napoli.
Colosimo, presidente Antimafia: “Grazie ai Carabinieri e alla procura di Napoli”
“L’arresto di Simone Bartiromo, avvenuto in Spagna grazie alla collaborazione tra la Policia Nacional di Madrid e il Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Napoli, mette fine alla latitanza di un membro apicale della camorra impegnato nel traffico internazionale di stupefacenti.
Oggi, grazie allo straordinario lavoro degli inquirenti della Procura di Napoli, guidato con fermezza e determinazione da Nicola Gratteri, e dell’Arma dei Carabinieri, è stato possibile consegnare alla giustizia un pericoloso latitante”, dice Chiara Colosimo, presidente della commissione parlamentare antimafia.