Napoli, discriminato al pride perché non abbastanza Pro Pal

Doveva partecipare al Tel Aviv pride e, per questo, è stato preso di mira dalle altre associazioni con contro manifestazioni, proteste e condanne

Ecco l’ennesimo cortocircuito della sinistra nei pride. Antonello Sannino, presidente dell’Arcigay Napoli, avrebbe dovuto partecipare al Tel Aviv pride. Ma per le altre associazioni questo gesto lo ha reso poco Pro Pal e, per questo motivo, lo hanno preso di mira discriminandolo con condanne, contro manifestazioni e proteste. Alla faccia dell’inclusività e dell’uguaglianza che tanto professano i manifestanti.

Le divisioni al pride di Napoli

L’apertura del presidente dell’Arcigay Napoli, Antonello Sannino, verso Israele ha causato non poche divisioni all’interno del pride a Napoli. Quest’ultimo doveva partecipare al Tel Aviv pride e, per questo, alcune associazioni lo hanno definito “omofobo e transfobico”. Prima tra tutti l’associazione transessuale Napoli che è uscita dal corteo per protestare contro Sannino.

Poi “I Ken”, associazione di cultura omosessuale napoletana che ha condannato il legame con Israele e la mancata condanna del conflitto. E, infine, l’associazione di femministe “Arrevutammo” che ha indetto una contro manifestazione.

L’inclusività a senso unico del pride

Dicono di professarsi come i paladini dell’inclusività, dell’accoglienza, delll’uguaglianza e poi però, di fronte a chi non la pensa esattamente come loro usano violenza e minacce per escluderli ed allontanarli. Alla faccia dell’accoglienza, alla faccia dell’inclusività, alla faccia delll’uguaglianza.

Ancora una volta la sinistra dimostra il cortocircuito logico cognitivo. Dopo aver sventolato le bandiere di terroristi e regimi che odiano gli omosessuali, adesso allontanano chiunque non si dimostri Pro Pal.