Nel centro sociale fondato da Ilaria Salis la presentazione del manuale per gli odiatori di professione: nel mirino femministe bianche, Forze dell’Ordine, Stato italiano e medici
Di male, in peggio. Ma con questa hanno superato se stessi. Il Partito democratico è alla disperazione, ma non pensavamo a questi livelli. I loro nuovi idoli? I maranza. Quei giovanissimi delinquenti abituali che vagano per le nostre città e commettono ogni tipo di reato: dai furti alle rapine, dalle violenze contro le persone agli stupri, dallo spaccio ai danneggiamenti. Sono gli stessi estremisti islamisti che in piazza Duomo a Milano per Capodanno hanno oltraggiato le nostre Forze dell’Ordine e vilipendiato la nostra Nazione con insulti indegni.
Il Partito democratico riparte dai maranza
Presenteranno il libro “Maranza di tutto il mondo unitevi” scritto da Houria Bouteldja, attivista e scrittrice franco-algerina. E dove se non nel centro sociale Boccaccio di Monza, fondato da colei che per sottrarsi al carcere in Ungheria è stata candidata al Parlamento europeo? Il circolo abitualmente frequentato dal Partito democratico e dalla Cgil, accoglierà tutti gli estremisti dei centri sociali.
Altro che libro, si tratta di un vero e proprio manuale per odiatori seriali, con molto tempo da perdere ovviamente. Nel pubblico, infatti, gli odiatori seriali per eccellenza: i collettivi rossi.
L’odio contro tutti
Non sanno nemmeno loro chi odiare. Un po’ tutti, loro stessi compresi probabilmente. I “nuovi barbari” – come si definiscono – con chi ce l’hanno? «Ce l’abbiamo con la crush (la persona di cui si è innamorati, ndr) delle elementari che non ci calcolava perché non rispettavamo i canoni di bellezza occidentali. Siamo arrabbiati con il commesso che ci parla in inglese perché presume che non capiamo l’italiano. Ce l’abbiamo un po’ con noi stessi che usavamo prodotti chimici per avere i capelli lisci. Con la scuola che la chiama “La scoperta dell’America”. Con chi ci considera bellezze esotiche da predare. Ce l’abbiamo con chi ci chiede se questi capelli sono una parrucca. A proposito di capelli odiamo anche le cuffie da piscina che non ci entreranno mai».
Ma non solo. «Per essere precisi siamo arrabbiati con chi usa un linguaggio zoologico per parlare di noi/con noi/a noi. E ancor di più con chi rende materiale da tesi di laurea la nostra rabbia e la nostra sofferenza. Ce l’abbiamo con lo Stato che non ci protegge. Con i medici che non sanno curarci. Siamo furiosi con chi ci chiama cioccolatini». E ancora: «Ad essere sinceri ce l’abbiamo anche con i/le nostri/e fidanzati/e che fanno finta che siamo bianchi/e».
Una litania infinita di frasi prive di senso logico per odiare tutto e tutti. Loro compresi. E la sinistra non vede l’ora di presentare questo libro con i loro nuovi idoli: i maranza. Una serie sconclusionata di follie senza né capo né coda.
Gli odiatori di professione
Il loro odio è talmente cieco da non fermarsi davanti a niente, e a nessuno. «Ci siamo appena ricordati che ce l’abbiamo anche con le femministe bianche».
Ma con qualcuno ce l’hanno in particolare. L’odio verso di loro è una vera e propria professione che svolgono quotidianamente. «Pensandoci ancora meglio ce l’abbiamo con sbirri e controllori del treno; innanzitutto perché sono sbirri e perché sicuramente chiederanno i documenti e titoli di viaggio prima a noi».
Noi, invece, una volta di più, lo ribadiamo: staremo sempre e convintamente dalla parte delle nostre donne e dei nostri uomini in divisa che ogni giorno rischiano la loro vita per garantire la nostra sicurezza. La sinistra riparta pure dai maranza. Noi, invece, continueremo a stare esattamente dall’altra parte: con le persone per bene che ogni giorno lavorano per far crescere la nostra Nazione.