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Immobili Asl: La Regione ha truffato lo Stato. E i dirigenti? Promossi

La Regione ha preso dallo Stato 8 milioni di euro di finanziamento per fare ambulatori mai costruiti, realizzati a metà o previsti in immobili poi adibiti ad altra destinazione. Un sistema che di fatto ha favorito una cricca di costruttori. Lo Stato è vittima di una vera e propria truffa. Oggi in Commissione d’inchiesta ho incalzato l’assessore Marroni sul tema degli immobili Asl, intervenuto in audizione dopo mesi di attesa. Mettendo in atto un’operazione del genere un privato cittadino sarebbe finito in galera invece in Toscana, con il Pd, gli amministratori pubblici che l’hanno condotta vengono promossi: l’ex direttore della Asl Luigi Marroni è diventato ora assessore regionale, l’ex funzionaria dell’assessorato alla sanità Carla Donati (in carica ai tempi di Enrico Rossi assessore) è diventata direttrice dell’organizzazione della giunta regionale, il dirigente della Asl Pierluigi Tosi è oggi direttore delle Scotte di Siena. L’allenatore di questa squadra, il governatore Enrico Rossi, sarebbe estraneo dalle responsabilità sull’accaduto?
 L’assessore oggi ha continuato a ripetere falsità: dalle sue parole e dalle sue contraddizioni sono emerse tutte le sue consapevoli responsabilità sulla vicenda su cui pende anche un’inchiesta della Magistratura: di tre immobili acquisiti per adibire a ‘libera professione intramuraria’ – via Garbasso (dove adesso c’è una residenza psichiatrica anziché ambulatori) e via Ponte di Mezzo (oggi inutilizzato) a Firenze, via Salvanti a Calenzano (dove ancora c’è un cantiere) – non ce n’è uno che adesso venga utilizzato con le funzioni di ambulatorio. Le anomalie riscontrate sui vari immobili sono davvero troppe – lavori affidati senza appalto, destinazioni d’uso cambiate in corso, proprietari che in un caso hanno venduto l’immobile alla Regione un giorno prima di averlo acquistato, dichiarazioni di immediata utilizzabilità affidate quando ancora c’era soltanto un campo ed era tutto da costruire, appalti assegnati con selezioni pubbliche poco trasparenti. La Regione ha fatto un pasticcio e i responsabili non possono passarla liscia.