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Migranti, le prove dei contatti tra gli scafisti e la Ong

nave migranti

Le relazioni pericolose tra trafficanti di uomini e l’Ong che soccorre i migranti

Mentre la sinistra sbraita contro il Governo, “colpevole” di aver approvato un codice di condotta per le organizzazioni attive nel soccorso dei migranti, emergono carte che raccontano di rapporti tra gli scafisti e alcune Ong. Carte agli atti del processo in corso a Trapani da maggio scorso e che vede coinvolte, come riporta oggi La Verità, l’organizzazione tedesca Jugend Rettet, Medici Senza Frontiere e persino Save the Children, accusate di potenziali collusioni con i trafficanti di uomini. Rapporti peraltro immortalati dalla Guardia costiera, come si vede nella foto.

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Una delle foto che testimoniano l’intesa tra scafisti e Ong

Da un lato il gommone della nave “Iuventa”, mezzo a disposizione della Jugend Rettet, dall’altro un’imbarcazione con a bordo i trafficanti. Nel mezzo un gommone con decine di migranti. Gommone a cui gli scafisti hanno poi smontato il motore per far risultare l’intervento come salvataggio. Solo poche ore prima tre barconi erano stati scortati da una motovedetta della Guardia costiera libica dalla costa afircana fino alla stessa nave. In pratica una consegna concordata: esseri umani trattati come merce, associazioni che si definiscono umanitarie che trattano con criminali senza scrupoli. E lo fanno consapevolmente, tanto da decidere di chiudere la chat di whatsapp proprio per non rischiare. E non è una novità.

Sono solo alcuni casi oggetto delle indagini che hanno portato al processo. Casi su cui la sinistra non si pronuncia, impegnata com’è a strumentalizzare l’emergenza migranti, difendere l’operato delle Ong e attaccare il governo Meloni impegnato nella lotta agli scafisti. Tra le accuse quella di costringere le navi con a bordo i migranti a compiere tragitti più lunghi per raggiungere i porti sicuri su tutto il territorio italiano. Navi che, ricordiamolo, non si sono fatte problemi a fare salvataggi multipli, costringendo le persone a bordo più del necessario. Una decisione sacrosanta, quella del governo, perché è impensabile sovraccaricare gli hotspot siciliani e calabresi. Nell’attesa che anche l’Europa, su stimolo del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, faccia la sua parte.