Non possiamo far selezionare agli scafisti chi arriva in Italia
I trafficanti di esseri umani che gestiscono le rotte migratorie verso l’Europa sono guidati da squallidi interessi economici, non certo da spirito umanitario. Se devono scegliere se imbarcare su una carretta del mare una persona con i requisiti per la richiesta di asilo ma con poca disponibilità di denaro oppure una in grado di pagare tranquillamente il viaggio, quale che sia il paese di provenienza, sceglieranno sempre la seconda. Anche se questa è un criminale incallito che fugge per evitare la galera. Sono le mafie che gestiscono attraverso i trafficanti di uomini l’immigrazione clandestina, sono loro a selezionare gli immigrati, e lo fanno sulla base di criteri lontani anni luce dallo spirito umanitario. Hai i soldi – tanti – per pagarti il viaggio? Allora ti puoi imbarcare, e non importa se te li sei procurati commettendo reati. Sei una donna onesta, magari una madre di famiglia, che cerca un futuro migliore, ma con una disponibilità economica limitata? Allora puoi attendere il prossimo barcone. Che con ogni probabilità, proprio per una ragione economica, sarà un rudere a concreto rischio di affondamento. Un meccanismo criminale che il Governo Meloni è concretamente impegnato a contrastare con ogni forza, come ho spiegato intervenendo in diretta a L’Aria che tira.
Un meccanismo criminale e disumano perché arricchisce i mercanti di morte e favorisce le tragedie. Ma per romperlo è necessario intervenire prima dei viaggi della speranza, che troppo spesso si trasformano in viaggi della disperazione e della morte. Intervenire creando canali legali dell’immigrazione, riservati a chi ha diritto di asilo e sulla base della reale capacità e possibilità di accogliere i migranti. Perché il compito di individuare quanti e quali migranti (a partire da chi ha diritto all’asilo politico perché in fuga dalla guerra o da un regime oppressivo) non può spettare ai trafficanti di esseri umani e alle mafie dell’immigrazione clandestina, ma all’Italia, così come accade in altri Paesi europei. Continuare sulla strada dell’accoglienza indiscriminata senza colpire chi lucra senza scrupoli sulla disperazione delle persone significa alimentare tensioni sociali nei paesi di arrivo, significa non garantire condizioni di vita dignitose agli immigrati, significa favorire l’illegalità, significa, drammaticamente, permettere che accadano altre tragedie. Pare un’ovvietà, ma evidentemente non lo è, come hanno dimostrato le speculazioni della sinistra dopo la tragedia di Cutro.