Nei giorni scorsi abbiamo dimostrato i legami fra i paradisi fiscali, di Panama e non solo, delle società vicine al giro del premier e in cui figurano i soci di Tiziano Renzi, papà del premier, e Andrea Bacci. Alcune di queste società sono servite anche all’acquisto di alcuni “pezzi pregiati” di Firenze, come il teatro comunale di Firenze, acquistato ad aprile 2015 per 23 milioni di euro, meno della metà della cifra di valutazione fornita dal Comune di Firenze governato dall’allora sindaco Matteo Renzi.
Oggi abbiamo scoperto che i paradisi fiscali di Panama sono coinvolti anche nell’acquisto dello storico caffè Rivoire di piazza Signoria, a Firenze. In pratica il giro renziano sta mettendo le mani sul capoluogo toscano, anche attraverso l’utilizzo di società off-shore. Nell’affare è coinvolta la società Fashion Re.
Nella Fashion Re figurano la socia di Tiziano Renzi, Ilaria Niccolai, il regista dell’operazione di realizzazione di outlet in varie città d’Italia Luigi Dagostino. Ma anche Laura Bacci, figlia dell’amico e primo finanziatore del premier Andrea Bacci. In particolare della Fashion Re sono soci la Nikila di Ilaria Niccolai (40%), Luigi Dagostino (30%), la figlia di Andrea Bacci, Laura Bacci (10%) e la società Dil Invest (20%).
Attraverso un sistema di scatole cinesi nella Dil Invest, oltre allo stesso Luigi Dagostino, figura la società Tressel Overseas, con sede nel paradiso fiscale di Panama.
L’acquisto del caffè è avvenuto a febbraio scorso tramite l’acquisto della società Rivoire Srl, il prezzo pagato alla famiglia Bardelli, proprietaria fino ad oggi del locale, è di 7,2 milioni di euro, ai quali andrà aggiunto un ulteriore milione nel caso in cui il fatturato della società per l’esercizio 2016 superi i 4 milioni di euro.
Gli uomini intorno al premier mettono così le mani, con operazioni di dubbia trasparenza, su alcuni pezzi pregiati di Firenze: è inaccettabile sfruttare i legami con il premier per fare affari con questi metodi.