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“Ho una pistola per sparare alle guardie”. Il rapper sfigato che incita all’odio contro le Forze dell’Ordine

È molto più ribelle un ragazzo che sceglie di indossare una divisa per difendere i più deboli che uno sfigato come questo che usa un linguaggio da criminale per far parlare di sé e delle sue pseudo canzoni

Un vero e proprio incitamento ad imbracciare le armi contro le nostre donne e i nostri uomini in divisa che – ogni giorno – con mille sacrifici rischiano la propria vita per garantire e difendere la nostra libertà. Per di più, davanti a migliaia di giovani. “Chi non salta Carabiniere è”, “Un giorno vendo un chilo, in due secondi una panetta”: sono solo alcuni dei cori che il presunto rapper, ma sicuramente sfigato, El Matador, ha urlato durante un concerto a Trapani.

I cori da criminale del rapper sfigato

Frasi irripetibili e insulti vergognosi che non dovrebbero mai essere pronunciati da nessuno, a maggior ragione davanti a migliaia di giovani. El Matador, un presunto rapper, usando un linguaggio da vero e proprio criminale ha tentato – più volte – di incitare la folla durante un suo concerto a Trapani. “C’ho una glock per sparare agli infami, alle guardie e ai laziali, a tutti i miei rivali”. E ancora: “Chi non salta carabiniere è” e poi “chi non salta collaboratore di giustizia è”.

Forse cercava di far parlare un po’ di sé, oppure delle sue pseudo canzoni. Ma si è solo improvvisato in uno spettacolo a dir poco osceno. Altro che “coraggioso” o “ribelle”, è solo un povero sfigato. I veri coraggiosi e ribelli, senza alcun dubbio, sono i ragazzi che scelgono di dedicare la loro vita a difendere i più deboli, a proteggere tutti noi: le nostre Forze dell’Ordine. Non li ringrazieremo mai abbastanza per tutto quello che fanno ogni giorno.

E dice anche di vendere la droga

Ma non finisce qua. Oltre ad insultare Carabinieri e Polizia, il rapper sfigato incita anche le giovani generazioni allo spaccio della droga: “Un giorno vendo un chilo, in due secondi una panetta”. La droga distrugge la vita delle persone. Le rende schiave e succubi. Tutte le droghe fanno male, senza se e senza ma. Chi dice il contrario mente, ingannando – in particolare – i più giovani.

Difronte ai dati drammatici sul consumo della droga, specialmente tra i ragazzi tra i 15 e i 19 anni, dati che sono sempre più in crescita, noi ci impegno ad arginare, senza indugi, il fenomeno della tossicodipendenza. Dobbiamo continuare a promuovere stili di vita sani e far capire ai giovani che devono stare lontani dalla cultura dello sballo che vuole sopraffare l’autenticità delle emozioni e dei rapporti sociali.