Gli operai votano a Destra perché la sinistra in 10 anni al governo della Nazione non ha fatto altro che prendere in giro i lavoratori con promesse mai realizzate e falsi proclami
Maurizio Landini, sindacalista della Cgil, è stato ospite al programma su La7 “In Onda”. Durante la trasmissione, sono stati proiettati alcuni dati che indicano come sia cambiato il voto degli operai italiani: il 39% ha votato Fratelli d’Italia, mentre solo il 16% al Partito democratico. Il vento è cambiato in Italia, come in Europa. Al contrario della sinistra, che non ha mai davvero fatto nulla per i lavoratori, il governo Meloni sta attuando serie politiche di tutela del lavoro.
Landini e la sorpresa: il 39% degli operai ha votato Fratelli d’Italia
I numeri parlano chiaro, ma Landini non ci crede e tenta di arrampicarsi sugli specchi: “Colpa dell’astensionismo. Il 60% non è andato a votare, si completa in questo modo. Quelli che vanno a votare votano in questo modo, ma in questa fase hai una maggioranza di persone che non si sente rappresentato da nessuno. È una crisi democratica, una rottura democratica gravissima. Se quelli che stanno peggio non vanno a votare vuol dire che non si sentono rappresentati, questo è il tema”.
I giornalisti fanno poi notare a Landini come le destre ormai stiano vincendo non solo in Italia ma in Europa, a questo lui prova a sviare: “Anche questo va visto. Vero che c’è una ondata ma in Europa la possibilità di fare un governo con le altre forze c’è. Poi bisogna fare delle politiche che non siano di destra, anche se tu non sei di destra…”.
Gli operai votano a destra perché la sinistra li ha presi in giro
La verità è ben altra. Gli operai italiani votano a destra per un motivo molto chiaro: la sinistra in più di 10 anni in cui era al governo della Nazione non ha fatto altro che prendere in giro i lavoratori con promesse mai realizzate e falsi proclami.
Invece, adesso, grazie alle politiche del governo Meloni, il lavoro lo stiamo tutelando noi, come dimostrano i numeri. Il governo Meloni pensa ai lavoratori e li ascolta al contrario di chi, invece, per fare politica viaggia sui carri ballando e cantando.
