Non siete sole: ogni voce che si alza contro la violenza è un passo verso una società più sicura e libera dalla paura
L’eliminazione della violenza contro le donne è un impegno che il governo Meloni si è assunto fin dal suo insediamento: contrastare e prevenire, potenziando gli strumenti, rafforzando le norme e incrementando i fondi a tutela delle vittime e della loro libertà. Non è una battaglia ideologica, è una battaglia di tutti. Una piaga da sconfiggere che ci troverà sempre in prima fila. Non siete sole.
Giornata mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne
“Oggi è la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Una giornata che ci porta a ricordare la cronaca dei nostri giorni con ancora tanti, troppi casi di violenza e femminicidi. Una piaga sociale e culturale che non ci consente di voltare lo sguardo dall’altra parte, ma che ci spinge a riflettere e ad agire con ogni azione possibile volta a tutelare le vittime dall’abominio della violenza.
Come governo, dall’inizio del nostro mandato, abbiamo messo in campo strumenti di contrasto, prevenzione e sicurezza. Un lavoro che deve proseguire nella consapevolezza che il contributo di ciascuno di noi può fare la differenza. Lo dobbiamo fare nel nome di tutte coloro che oggi non sono più con noi: mamme, sorelle, figlie, amiche. 1522 è il numero a cui rivolgersi per parlare, denunciare e ricevere aiuto immediato, in qualsiasi momento.
Ogni voce che si alza contro la violenza è un passo verso una società più sicura e libera dalla paura. Ricordate: non siete sole”, ha dichiarato il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
La violenza non si combatte con altra violenza: il controsenso delle ‘femministe’
La violenza contro le donne non si combatte con altra violenza. Nel corteo di “Non una di meno”, come al solito, si sono consumate scene di violenza intollerabili nei confronti del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e del Ministro Valditara. Le manifestanti hanno dato alle fiamme le immagini di Meloni e Valditara e li hanno additati come “stupratori”.
Non è possibile manifestare per l’eliminazione della violenza contro le donne utilizzando metodi violenti. Dare dello “stupratore” al Presidente del Consiglio e al Ministro dell’Istruzione è inqualificabile e non ha alcuna scusante. La violenza si combatte in altri modi, non sicuramente offendono e bruciando delle foto. La sinistra ama riempirsi la bocca di belle parole, ma poi – puntualmente – si contraddice.