Meloni: “Il clima si sta imbarbarendo. Grave che non si abbia più il senso delle parole”

meloni porta a porta

Intervistata da Bruno Vespa, il Presidente del Consiglio fa il punto della situazione: da Gaza alla Flotilla, dalle tensioni nelle piazze a quelle politiche, dalle elezioni alle riforme  

Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni è stata ospite di “Porta a Porta”, il programma di approfondimento di Rai 1 condotto da Bruno Vespa, introdotto da “Cinque minuti”. Un’intervista a tutto campo sui principali temi di attualità, nazionale e internazionale. A partire da quanto sta accadendo nel Vicino Oriente e dai suoi riflessi in Italia, con una preoccupante deriva di violenza verbale che troppo spesso sfocia in scontri. Una deriva alimentata da cattivi maestri che non comprendono l’irresponsabilità di certe dichiarazioni e prese di posizione. Ma mentre la sinistra continua ad attaccare pretestuosamente, arrivando a denunciarla, addirittura, alla Corte Penale internazionale, Giorgia Meloni continuano a tenere la barra diritta, governando e raggiungendo risultati nell’interesse dell’Italia e degli italiani. (Qui il video con l’intervista integrale)

Il piano di pace per Gaza, l’Italia c’è

“Penso che la proposta di piano di pace presentata dal presidente degli Stati Uniti d’America apra oggettivamente più di uno spiraglio. Si tratta di una proposta molto articolata che prevede molte delle cose chieste in questi anni: il cessate il fuoco, il rilascio degli ostaggi, il graduale ritiro di Israele dalla striscia di Gaza, no a nuovi insediamenti in Cisgiordania, il disarmo di Hamas, fino a riconoscere chiaramente l’aspirazione palestinese ad avere un proprio stato”, ha detto il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni durante “Cinque Minuti” su Rai1.

“È un piano sul quale c’è stata una convergenza totale, tra paesi europei, paesi arabi, autorità nazionale palestinese, la stessa Israele, Hamas, seppur con qualche distinguo. È un percorso molto fragile e bisogna lavorare tutti insieme con forza. L’Italia c’è, perché a questo ci siamo dedicati in questi mesi, mentre gli altri sventolavano le bandiere. Mi sarebbe piaciuto che il Parlamento votasse a sostegno del piano all’unanimità, ma alcune forze dell’opposizione hanno deciso di non sostenerlo. Il che è abbastanza bizzarro visto lo sostiene persino Hamas”, ha aggiunto Meloni, rispondendo a una domanda di Bruno Vespa.

La denuncia alla Corte Penale internazionale

“Io, il Ministro Crosetto, il Ministro Tajani e credo l’amministratore delegato di Leonardo, Roberto Cingolani, siamo stati denunciati alla Corte Penale Internazionale per concorso in genocidio. Ora io credo che non esista un altro caso al mondo e nella storia di una denuncia del genere. Allora se chi siede in Parlamento, se i professori, usano questi toni ci sta che il cittadino comune che ascolta ci creda. E ci sta che qualcuno poi decida di reagire”, ha affermato il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni durante “Porta a Porta”.

Gli aiuti a bordo della Flotilla? L’Italia li consegna in una mattinata

“Sulle navi della Flotilla c’erano circa 40 tonnellate di aiuti. Ora, il governo italiano ha consegnato 2.300 tonnellate di aiuti. 40 tonnellate le nostre istituzioni le consegnano in una mattinata con due aerei. Quindi non serve rischiare, non serve mettersi in pericolo, non serve creare problemi alla propria Nazione. Il blocco navale a Gaza c’è dal 2009, non si era accorto Giuseppe Conte che c’era un blocco navale? Perché non ha posto il problema?”, ha incalzato il Presidente del Consiglio durante l’intervista.

Le manifestazioni pro pal

“Io sono rimasta scioccata dal fatto che uno degli striscioni di testa fosse quello che inneggiava al terrore del 7 ottobre. Penso che quando si consente a chi inneggia al terrorismo di Hamas di stare in testa al corteo, forse la tesi dei semplici infiltrati è un po’ riduttiva. Quindi ritengo che su questo bisogna fare tutti un po’ più attenzione, sempre avendo grande rispetto per le tantissime persone che sono scese in piazza per una materia che chiaramente è sentita”, ha proseguito Meloni nel corso di “Porta a Porta”.

Clima si sta imbarbarendo, non conto più le minacce di morte

“Temo un clima che si sta imbarbarendo parecchio. L’Italia è una nazione che questa storia l’ha già affrontata. Vedo molte cose che cominciamo a dare per normali e normali non sono. Io non conto più le minacce di morte, non faccio in tempo neanche a segnalarle. E penso che qui ci siano anche delle responsabilità di chi per esempio dice che tu hai le mani sporche di sangue, di persone che fanno parte della classe dirigente di questa nazione che dicono che io e questo governo siamo complici di genocidio. Io penso che non si abbia più il senso delle parole che si usano. Questo è molto grave”, ha rimarcato il Presidente del Consiglio, commentando anche gli scontri a Livorno avvenuti poche ore prima della trasmissione.

Meloni ha precisato di temere che ci “sia un clima che può peggiorare se non richiamiamo tutti al senso di responsabilità e lo dico da persona che sta a stare nella dimensione del conflitto della politica, però qui stiamo cominciando a sperimentare qualcosa di un po’ diverso e penso che si stia sottovalutando anche da parte di chi ha pensato di fomentare la piazza. Attenzione, che poi le cose sfuggono di mano”, ha ammonito il Presidente del Consiglio.

Sciopero pretestuoso, Cgil difende la sinistra più che i lavoratori

“Nei tre anni in cui noi siamo al governo, la Cgil ha indetto quattro scioperi generali e lo fa mentre aumentano i dati di occupazione, aumentano i salari, diminuisce la precarietà e infatti fanno lo sciopero generale su una materia di politica estera che è sostanzialmente un altro unicum nella storia del sindacato. Io penso banalmente che sia pretestuoso e penso che la Cgil sembri molto più interessata a difendere la sinistra piuttosto che a difendere i lavoratori”, ha detto la premier.

Elezioni regionali, Italiani guardano i risultati di governo

“Mi pare che gli italiani capiscono quando si tenta di trattarli da scemi, come si fa quando il giorno prima del voto si propone la sospensione del bollo auto per i calabresi o come si fa addirittura quando, come è accaduto nelle Marche, si dice ‘vota per me nelle Marche e avrai lo Stato di Palestina’. Penso che gli italiani invece dimostrino di guardare ai risultati di governo, che sia in Calabria che nelle Marche erano buoni risultati, e mi pare che sia anche quello che accade con il governo nazionale”, ha rivendicato Meloni nel corso dell’intervista a “Porta a Porta”.

Riforma della giustizia, un’occasione storica

Io penso che noi stiamo dando all’Italia agli italiani e alla giustizia una occasione storica, che è l’occasione di liberare la magistratura italiana dai condizionamenti della politica, dalla malapianta delle correnti politicizzate e così facendo diamo la possibilità di rafforzare la separazione dei poteri. Noi abbiamo fatto una riforma. Dopodiché, quella riforma a un certo punto arriverà al cospetto del popolo italiano e sarà il popolo italiano a dover dire come la pensa. L’unica cosa che spero è che quando gli italiani voteranno lo facciano in base al merito della riforma, perché comunque vadano questi referendum, non avranno conseguenze sul governo”, ha puntualizzato il Presidente del Consiglio.

Il Premierato va avanti

“Il premierato va avanti. È una riforma che noi ovviamente vogliamo portare a termine. Sulle materie non Lep, con le regioni che ne hanno fatto richiesta, penso che per la fine di quest’anno qualcosa vedremo”.