Cerca
Close this search box.
Cerca
Close this search box.

Forteto, vogliamo rimediare ad errori di altri

Origini ComunitaCC80 Forteto

Accordo storico: grazie al governo Meloni per la prima volta lo Stato riconosce le sue colpe e risarcisce le vittime. Un gesto doveroso frutto di un lungo lavoro

Sono soddisfatto per un primo risultato importante, frutto di un lungo lavoro: lo Stato ha riconosciuto i suoi errori di fronte alle vittime del Forteto, firmando con loro un accordo transattivo. Un fatto storico: nessuna cifra potrà mai essere adeguata, ma moralmente, oltre che concretamente, le istituzioni dovevano e devono dare un segnale.

Forteto: tra omissioni e connivenze, se non veri e propri “aiuti”, della sinistra toscana

Quando ho iniziato ad occuparmi di Forteto ero consapevole che l’impegno su questa vicenda sarebbe stato totalizzante. Se hai una coscienza non puoi tirarti indietro di fronte a persone che hanno subito certi orrori. Prima le commissioni d’inchiesta regionali, poi quelle parlamentari, per indagare e provare a inchiodare i responsabili alle proprie colpe, con l’obiettivo di dare un bagliore di verità e giustizia alle vittime. Oltre alle persone che sono state ammesse come parte civile al processo e che hanno ottenuto dei risarcimenti, ce ne sono molte di più che per vari motivi, soprattutto la prescrizione, non hanno avuto alcun riconoscimento.

Ha sbagliato la Magistratura, che ha continuato ad affidare minori a dei pregiudicati e in una struttura che era già finita nell’occhio del ciclone. Ma hanno sbagliato anche i rappresentanti delle istituzioni, che hanno letteralmente coperto i capi del Forteto. Omissioni, connivenze, in alcuni casi aiuti veri e propri sono arrivati dagli “amici” della sinistra toscana. E anche le persone perbene di quella parte politica sono state emarginate, pur di non toccare la comunità-cooperativa di Fiesoli.

Dal primo giorno in cui siamo andati al governo non abbiamo smesso di lavorare a soluzioni di giustizia per le vittime

Dal primo giorno in cui siamo andati al governo non abbiamo smesso di lavorare alle soluzioni di giustizia nei confronti delle vittime. Avevamo detto che avremmo lottato, lo aveva promesso Giorgia Meloni. Oggi lo stiamo facendo: continueremo a lavorare perché l’accordo voluto da Palazzo Chigi con le vittime sia soltanto il primo dei riconoscimenti. Vogliamo rimediare noi agli errori di altri.

La storia allucinante del Forteto: ecco perché il risarcimento alle vittime è un fatto storico

È da tanti anni che mi occupo del Forteto, sin da quando ero Consigliere regionale in Toscana. Potete approfondire tutta la storia allucinante del Forteto anche nei tantissimi articoli che ci sono su questo blog. Quella del Forteto è una vicenda a dir poco drammatica: nella cooperativa agricola nel Mugello, ad opera dei suoi fondatori ed ideatori, Rodolfo Fiesoli e Luigi Goffredi, si sono consumati stupri e violenze di ogni tipo, particolarmente nei confronti di bambini che sono stati ripetutamente affidati dal Tribunale per i Minorenni di Firenze ai membri del Forteto. Per questi gravissimi fatti sono state ottenute condanne, grazie al lavoro coraggioso e incessante di alcuni Magistrati, sui quali una certa politica continuava a gettare fango con l’obiettivo di screditarli.

Su ciò che accadeva al Forteto c’è stato il completo silenzio per troppi anni e la vicenda non ha mai avuto il risalto, anche di tipo mediatico, che avrebbe meritato. D’altronde, quando si parla di magistrati, politici, giornalisti e servizi sociali insieme è sempre scomodo e serve coraggio. È stato acclarato, sia negli atti giudiziari che nelle relazioni delle commissioni d’inchiesta del Consiglio regionale della Toscana, che ci siano state coperture da parte dei magistrati che addirittura frequentavano quel luogo dell’orrore, come anche da parte dei politici che ci chiudevano le campagne elettorali.

Sono stati in molti a non voler vedere le cose per come stavano veramente, e a non voler denunciare con forza ciò che davvero accadeva al Forteto, anche per comodità personali. Ma adesso è finito il tempo delle omertà ed è arrivato quello delle verità: proprio per questa ragione abbiamo approvato una Commissione parlamentare bicamerale d’inchiesta sul Forteto (leggi qui).

Lo Stato riconosce le sue colpe davanti alle vittime del Forteto

“Dopo decenni di silenzi, omissioni, denunce ignorate, lo Stato riconosce finalmente le sue colpe davanti alle vittime del Forteto. La firma dell’accordo, siglato negli scorsi giorni a Genova, sul risarcimento per due vittime è un fatto storico. Per la prima volta il governo, grazie all’impegno di Fratelli d’Italia, decide di riconoscere le sue gravi responsabilità di fronte alle cause degli ex minori affidati alla comunità -cooperativa degli abusi. Giorgia Meloni, quando era all’opposizione, grazie anche alla battaglia da anni portata avanti dall’Onorevole Giovanni Donzelli per il raggiungimento di verità e giustizia per coloro che hanno subìto atroci abusi fisici e psicologici da chi avrebbe dovuto invece prendersi cura di loro, aveva chiesto che lo Stato non si girasse più dall’altra parte.

Oggi che è al governo, lo sta facendo: nessuna cifra economica, poco più di 100mila euro a testa per le due vittime, sarà mai adeguata per risarcire queste persone dalle gravissime angherie che hanno subito e che gli hanno rovinato la vita. Ma lo Stato aveva il dovere di dare un segnale. Abusi fisici e psicologici, sfruttamento del lavoro e la politica che si è girata dall’altra parte di fronte alle denunce: nonostante le sentenze passate in giudicato dei minori sono stati affidati al Forteto. Ma oltre alle gravissime responsabilità della Magistratura ci sono quelle delle istituzioni che hanno fatto finta di non vedere o, nella migliore delle ipotesi, hanno omesso di controllare. I due accordi sono un primo passo per dare un riconoscimento, economico ma anche morale, a tutte le vittime che non si sono potute costituire parte civile nei processi che si sono svolti nei confronti dei responsabili dei fatti accaduti al Forteto”. Lo scrive, in una nota, il deputato di Fratelli d’Italia Francesco Michelotti.