FdI presenta interrogazione parlamentare e rilancia sulla Commissione d’inchiesta sulla comunità degli orrori
Forteto, dopo appena tre anni e poco più Rodolfo Fiesoli è stato scarcerato. Il fondatore e capo della comunità degli orrori è uscito dal penitenziario di Padova e messo ai domiciliari in un luogo segreto per ragioni di salute. Lì sconterà la pena residua dopo la condanna definitiva a 14 anni e dieci mesi per gli abusi sessuali e maltrattamenti su bambini e adulti all’interno della comunità. Una scarcerazione (purtroppo l’ennesima) che infligge un’ulteriore, evitabile, ferita alle vittime. Come feriscono i misteri che ancora aleggiano su questa storia, come l’incredibile smarrimento o distruzione di alcuni fascicoli processuali.
Fatti che dimostrano che c’è ancora molto da fare per la ricerca delle responsabilità su questa triste vicenda. Per questo motivo, assieme ai colleghi Francesco Michelotti e Chiara La Porta, ho presentato un’interrogazione parlamentare per chiedere di conoscere le motivazioni che hanno portato alla decisione del Tribunale di Sorveglianza di Venezia. Ma non solo: abbiamo già chiesto la calendarizzazione della proposta di legge presentata da Fratelli d’Italia per istituire una nuova Commissione d’inchiesta parlamentare sul caso.
Se la questione processuale e penale è chiusa, restano ancora da definire almeno due aspetti: i risarcimenti alle vittime, oggetto di un ricorso alla Corte europea per i diritti dell’Uomo, e le ragioni che hanno portato la comunità del Mugello a godere di una linea di credito politico e relazionale con le istituzioni e il sistema di potere toscano. Questioni che saranno al centro dei lavori della Commissione d’inchiesta parlamentare che FdI ha richiesto, con l’obiettivo di disvelare finalmente ogni connivenza e responsabilità politica, ricostruire tutta la verità e rendere onore alla sofferenza patita dalle vittime di Fiesoli e dei suoi sodali. Vittime che lo Stato non può e non deve lasciar sole. Nel frattempo aspettiamo che sia fatta chiarezza sull’ultima vergogna in termini di tempo: è ammissibile che il principale responsabile degli orrori del Forteto Rodolfo Fiesoli sia stato scarcerato e messo ai domiciliari dopo appena 39 mesi?