Ieri ho effettuato un sopralluogo alle case popolari di via Accademia del Cimento a Firenze per incontrare i residenti italiani, ascoltare le loro lamentele e accogliere le loro segnalazioni. Tra queste la presenza di macchinoni, tutte o quasi di proprietà della stessa persona, un macedone di 45 anni.
Il caso ha voluto che il finto povero arrivasse proprio mentre ero lì: ha ammesso pubblicamente (qui il video) di aver rubato e di rubare ancora, di provenire dal campo rom del Poderaccio, di far guidare le sue auto al nipote di otto anni. In questo post potete vedere alcune di queste auto, che questo personaggio pubblica candidamente sul suo profilo Facebook.
Il caso ha voluto che il finto povero arrivasse proprio mentre ero lì: ha ammesso pubblicamente (qui il video) di aver rubato e di rubare ancora, di provenire dal campo rom del Poderaccio, di far guidare le sue auto al nipote di otto anni. In questo post potete vedere alcune di queste auto, che questo personaggio pubblica candidamente sul suo profilo Facebook.
E allora mi domando: è possibile che chi abita nelle case popolari svolga questa attività? Il Comune di Firenze sostiene di aver svolto controlli e non aver ravvisato anomalie, ma viene da chiedersi: “Quali controlli??”. Intanto i residenti italiani nelle case popolari si trovano a convivere ogni giorno con l’arroganza di questi soggetti.