Fidi Toscana: Petretto garanzia solo per Chil e famiglia Renzi

Collaboratore di Luca Lotti, figlio di Marco che dette il via libera al mutuo della Chil coperto con i soldi pubblici e mai restituito. Lorenzo Petretto alla Presidenza di Fidi Toscana è una garanzia: la garanzia che la finanziaria della Regione Fidi non riavrà mai indietro i soldi dalla famiglia Renzi.

 Ecco come Renzi e i suoi uomini utilizzano il potere pubblico per farsi gli affari propri; ho presentato un’interrogazione per conoscere nello specifico i ruoli ricoperti attualmente da Lorenzo Petretto, compreso quello che svolge come collaboratore del sottosegretario Luca Lotti.
E’ pazzesco che a guidare la finanziaria che dovrebbe pretendere di riavere 263mila euro dalla famiglia Renzi, ci sia un collaboratore del figlio di Marco Lotti, che ha dato il via libera al mutuo lodando la ‘politica di sviluppo’ e la ‘ bontà del business’ dell’azienda Chil, fallita di lì a poco. 

Per di più Lorenzo Petretto è figlio di Alessandro Petretto, già assessore al bilancio scelto personalmente da Matteo Renzi sindaco di Firenze, e che di fatto ha preso il suo posto nel momento in cui Renzi ha lasciato il capoluogo toscano per Palazzo Chigi. 
Le istituzioni che sono dentro Fidi Toscana dovrebbero tutelare il patrimonio pubblico anziché metterlo in mano ad un gruppo di persone che hanno costituito un’associazione per ottenere gli aiuti pubblici aggirando le normative e truffando così l’interesse collettivo. 
Altro che ‘revoca’ della garanzia annunciata dal governatore Rossi: con Petretto Presidente quei soldi i cittadini toscani non li riavranno mai.

QUI DI SEGUITO IL TESTO DELL’INTERROGAZIONE

Oggetto: nomina del nuovo Presidente di Fidi Toscana e garanzia concessa all’azienda Chil mai ripianata dalla famiglia Renzi

Vista la recente nomina di Lorenzo Petretto alla Presidenza di Fidi Toscana;

Visti i numerosi articoli di stampa in cui si definisce Lorenzo Petretto, oltre che manager, anche consulente di Palazzo Chigi e in particolare del sottosegretario Luca Lotti;

Considerato che Lorenzo Petretto è figlio dell’economista Alessandro Petretto, ex direttore Irpet voluto da Matteo Renzi come assessore al bilancio del Comune di Firenze;

Considerato che Alessandro Petretto ha di fatto sostituito Matteo Renzi alla guida del Comune di Firenze, quando Renzi è diventato premier;

Vista l’interrogazione orale 49/2015 e la relativa risposta fornita in Aula dal Presidente Enrico Rossi;

Preso atto quindi che i debiti creati dall’azienda di famiglia di Matteo Renzi sono stati pagati con soldi pubblici tramite sia la finanziaria regionale che il fondo di garanzia dello Stato quando Matteo Renzi ricopriva ruoli apicali nelle Istituzioni di riferimento;

Vista la risposta all’interrogazione regionale orale 1289/2015 in cui si ammette che le variazioni di assetto societario sarebbero dovute essere comunicate a Fidi Toscana, ma che non risulterebbe questo avvenuto.

Preso atto del parere espresso dal responsabile aziende della BCC di Pontassieve, Marco Lotti in data 14-07-2009 in cui, testualmente riferendosi a CHIL S.r.l. si scrive “perseguire una politica di sviluppo che già è in fase di impostazione che prevede l’ampliamento e la modernizzazione delle attività così come il mercato di riferimento chiede con sempre maggiore insistenza…. La bontà del business in questione e la provata esperienza dei nominativi, esprimo parere favorevole alla concessione del dispositivo fidi in richiesta”.

Ricordato che in data 13/07/2009, il giorno precedente al parere in Bcc di Marco Lotti, il Comune di Firenze con provvedimento dirigenziale 2009/DD/07249 determinava l’assunzione di Luca Lotti, figlio di Marco, come responsabile della segreteria del Sindaco Matteo Renzi, figlio di Tiziano Renzi e Laura Bovoli.

Evidenziato che tra i documenti dell’inchiesta di Genova sul fallimento della Chil c’è la comunicazione n°1921/14/7211 firmata Col. Dino Bonati della Sezione di Polizia Giudiziaria – Aliquota Guardia di Finanza della Procura della Repubblica di Genova del 28/11/2014 in cui la GDF relaziona alla Procura di Genova nella persona dell Dott. Marco Airoldi sulle indagini relative alla Chil s.r.l. e a detta della GDF “si ritiene possa concretizzare l’utilizzo strumentale della compagine sociale femminile solo al fine di ottenere la massima garanzia ammissibile (80%) a discapito di Fiditoscana Spa. , operazione che si è potuta realizzare di concerto con la famiglia Renzi” e che “Tutti i rapporti con il predetto istituto di credito sono stati intrattenuti e/o comunque avvenuti tramite Renzi Tiziano anche quando egli non faceva parte della compagine sociale e non ricopriva alcuna carica societaria, partecipando a riunioni, colloqui sia personali che telefonici, intrattenendo corrispondenza tramite email già agli atti e ricoprendo quindi funzioni di rappresentanza e decisionali di Chil Srl poi Chil Post Srl” …. “La Fiditoscana Spa, escussa nella garanzia prestata all’80% sull’erogazione del mutuo da parte della BCC Pontassieve, sospendeva il pagamento a causa della non comunicazione e non conoscenza del cambiamento della compagine sociale. Al momento non risultano ancora chiare le motivazioni per le quali si è quindi poi evidentemente giunti al superamento di tale circostanza dal momento che Fiditoscana giungeva comunque all’erogazione del pagamento a favore della BCC Pontassieve”.

Interroga la giunta per conoscere:

il curriculum completo di Lorenzo Petretto con gli incarichi pubblici e i ruoli ricoperti in società e/o cooperative;

quale sia il legame di Lorenzo Petretto con Luca Lotti e Marco Lotti;

quale ruolo o consulenza svolge nello specifico Lorenzo Petretto alle dipendenze del governo;

se non si ritiene sconveniente che a guidare l’ente che deve richiedere 263mila euro ad una società della famiglia Renzi il figlio di uno dei più stretti collaboratori dell’allora sindaco Matteo Renzi, oltre che amico e collaboratore di Luca Lotti, il cui padre Marco ha concesso il mutuo a Tiziano Renzi che poi non è mai stato restituito