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Caos nel “campo largo” in Basilicata: flop candidature

Si allunga sempre di più la sfilza di candidati proposti dal “campo largo” per la Basilicata: mentre il centrodestra resta unito, crolla il “campo largo” della sinistra

Lo dicevamo da tempo, ma adesso è arrivata la conferma della scarsa credibilità dell’immaginario campo largo di Pd-M5S: abbiamo perso il conto della sfilza di candidature proposte e subito dopo ritirate per la regione Basilicata. Ciò dimostra quello che il Centrodestra ha sempre affermato: non ci sono punti di contatto ideologici fra i partiti di Schlein e Conte. C’è solo una gran voglia, scomposta, di riappropriarsi delle poltrone giustamente perse con il voto degli italiani.

“Candidato cercasi”. E così finisce il “campo largo”

Sono riusciti a cambiare almeno cinque candidati in meno di un mese. Si tratta, probabilmente, di un record. Mentre il centrodestra è stato da subito unito indicando come candidato unitario Vito Bardi, nel “campo largo” della sinistra non sono ancora riusciti a trovarsi d’accordo.

Un primo nome che è circolato per un po’ di tempo è stato quello di Angelo Chiorazzo, accettato dal Partito democratico ma che ha ricevuto il no di Giuseppe Conte, il quale ha parlato di presunti “conflitti d’interessi”. “Non è l’uomo giusto” aveva spiegato già giorni fa Patuanelli, capogruppo dei 5 Stelle al Senato, ma adesso pare che il nome di Chiorazzo sia di nuovo in corsa. C’è, poi, il nome di Domenico Lacerenza, oculista 66enne, sul quale in realtà sembrava essere arrivata l’ufficialità della sua scelta: una scelta presa d’accordo da PD, M5S, Avs e +Europa, ma senza Calenda. Ma proprio Lacerenza è accusato di essere stato “calato dall’alto”, il quale ha poi rifiutato in tempi record la proposta di candidatura: “Dopo un’attenta riflessione, voglio comunicare la mia rinuncia”, ha fatto sapere in una nota.

Ma in campo ci sono stati anche altri nomi: Piero Lacorazza, ex presidente del Consiglio Regionale, e Angelo Lettieri, Segretario regionale del Pd. Sullo sfondo è poi apparso il nome, addirittura, dell’ex Ministro della Salute Roberto Speranza, il quale ha però declinato l’offerta, preferendo il suo ruolo da deputato. L’ultimo nome, che forse sarà quello definitivo, è Piero Marrese, Presidente della provincia di Matera. Ma nulla è ancora detto.

Fidanza: “Il ‘campo largo’ è una finzione”

“Per quanto riguarda le beghe interne alla sinistra, credo che anche la stampa dovrebbe cominciare a cercare un’altra definizione: il “campo largo” è una finzione. Non esiste, non è mai esistito, se escludiamo l’eccezione della Sardegna, che a questo punto possiamo ricondurre a una vicenda locale in cui purtroppo il centrodestra ha commesso degli errori e ciò nonostante le nostre liste sono state molto più alte della coalizione di centrosinistra.

Per il resto, in sette altre occasioni in cui si è votato alle regionali con il campo largo ha sempre perso. Ora pare di capire che non ci sarà in Basilicata, da ieri è ufficiale che non ci sarà nemmeno in Piemonte. Quindi parliamo di una finzione politica, un accrocchio di potere che cerca di mettere insieme tutto e il suo contrario per contrastare il centrodestra che invece è unito da trent’anni.

Per quanto si possa montare una macchina di propaganda poi alla fine la realtà vince sulla propaganda”, queste le dichiarazioni di Carlo Fidanza, il capo delegazione di Fratelli d’Italia Ecr al Parlamento europeo.