Calabria, Mimmo Lucano escluso dalle liste, i giudici: “È incandidabile”

La Cassazione lo aveva condannato a 18 mesi di reclusione per falso nel processo “Xenia”, adesso i giudici lo hanno dichiarato incandidabile per la legge Severino

La sinistra ci ha abituati, ormai, a delle candidature inaccettabili a tutti i livelli. Prima Ilaria Salis, eletta al Parlamento europeo per salvarla da un processo in Ungheria, ora Donatella Di Cesare, che acclamava le brigate rosse, e Mimmo Lucano, condannato a 18 mesi di reclusione, inseriti nelle liste in Calabria. Ma adesso i giudici si sono espressi: Mimmo Lucano è incandidabile ed è stato escluso dalle liste nelle circoscrizioni Nord e Sud.

Condannato a 18 mesi

Mimmo Lucano, a cui la sinistra ha fatto una statua per il “modello” di accoglienza di Riace, è stato condannato dalla Corte di Cassazione a 18 mesi di reclusione in riferimento a un falso relativo a una delibera nell’ambito dell’indagine sulla gestione dell’accoglienza dei migranti a Riace. In primo grado i giudici lo ritennero addirittura promotore di un’associazione a delinquere. Eppure Alleanza Verdi e Sinistra ha ben deciso di candidarlo alle elezioni regionali in Calabria.

I giudici: “È incandidabile”

Adesso i giudici, stando alla legge Severino, lo hanno escluso dalle liste elettorali di AvS nelle circoscrizioni Nord e Sud. A far scattare l’incandidabilità di Mimmo Lucano è proprio la condanna a 18 mesi per l’episodio del falso relativo ad una delibera nel processo “Xenia” sulla gestione dei migranti a Riace.

Le inaccettabili candidature della sinistra

Questa è la dimostrazione e la rappresentazione delle candidature della sinistra in tutte le elezioni. In particolare proprio AvS che, in quanto a candidature inaccettabili, ne sa qualcosa. L’anno scorso il caso di Ilaria Salis, occupatrice seriale, paladina di un fantomatico “diritto all’occupazione” eletta in Parlamento europeo, degli scorsi giorni quelli di Donatella Di Cesare, professoressa che elogiava le brigate rosse e l’ex brigatista Balzerani, e Mimmo Lucano, acclamato dalla sinistra come difensore dei migranti, ma allo stesso tempo condannato a 18 mesi per falso nel processo “Xenia”.

In Calabria i cittadini sapranno riconoscere chi veramente è in grado di governare la Regione per farla crescere sempre di più.