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Bonus mamme e assegno universale: in busta paga fino a 1000 euro

Bonus mamme a quasi 800mila donne e assegno universale a 6,4 Milioni di famiglie: ecco gli effetti in busta paga

Per le mamme lavoratrici, sono previsti importanti aumenti in busta paga: grazie all’esonero dal versamento dei contributi previdenziali a loro carico, voluto dal Governo Meloni con la manovra di bilancio, si realizzerà un aiuto concreto a quasi 800mila donne che, quotidianamente, conciliano l’attività professionale con la maternità. Fratelli d’Italia ha da sempre incentivato e sostenuto misure che potessero consentire di conciliare l’attività professionale con la maternità: non possiamo permettere che si debba dover scegliere tra lavorare e fare un figlio.

Ecco come funziona il bonus mamme

Con la Legge di Bilancio del 2024 – grazie al lavoro del Governo Meloni – è stato previsto il Bonus mamme: l’esonero dalla contribuzione previdenziale (9,19% della retribuzione), fino a un massimo di 3.000 euro annui da riparametrare su base mensile, per le lavoratrici che hanno almeno tre figli. Per il 2024, in via sperimentale, il bonus è attribuito anche in presenza di due figli.

Bonus mamme a quasi 800mila donne e assegno universale a 6,4 Milioni di famiglie

L’Inps ha chiarito che sono quasi 700mila le mamme che lavorano che beneficiano quest’anno dell’esonero contributivo, il Bonus mamme, che per il solo 2024 è destinato anche alle donne assunte con contratto a tempo indeterminato con almeno due figli (mentre a regime saranno tre): in busta paga vale fino a 250 euro mensili (clicca qui per leggere la circolare dell’Inps).

Le stesse mamme sono anche incluse tra i 6,4 Milioni di nuclei familiari che, sempre nel corso dell’anno 2023, hanno ricevuto l’assegno unico universale. ha interessato quasi 10 milioni di figli, riconoscendo un importo di base per figlio minore che va da un minimo di 54,1 euro (in assenza di Isee o pari o superiore a 43.240 euro) ad un massimo di 189,20 euro mensili (per Isee fino a 16.215 euro).

Ecco gli effetti in busta paga

Secondo le simulazioni Inps, una lavoratrice assunta a tempo indeterminato con retribuzione imponibile mensile di 2.692 euro, l’aliquota contributiva a suo carico è del 9,19% e l’esonero mensile ammonta a 247,39 euro. Ipotizzando che questa lavoratrice con un reddito annuo di circa 35mila euro ha tre figli minori (uno con meno di tre anni) e un componente disabile diverso dai figli, una casa di abitazione con valore Imu di 5omila euro, patrimonio mobiliare di 10mila euro con Isee di circa 9.014 euro avrà un Assegno unico universale pari a 794,8 euro (199,4 euro a figlio, in aggiunta a 96,9 euro per il terzo figlio e 99,7 euro per quello di età inferiore a tre anni). Considerando il bonus Mamme, le due misure valgono 1.042,2 euro in busta paga.

Prendendo poi una lavoratrice assunta a tempo indeterminato con imponibile mensile di 3.600 euro, ed un’aliquota contributiva a suo carico del 9,19%, il Bonus mamme vale 250 euro (rispetto ad una contribuzione a suo carico di 330,84 euro). Questa lavoratrice con un reddito annuo di 46.800 euro ipotizzando che appartenga ad un nucleo con quattro componenti, ed una casa di abitazione con valore Imu di 200mila euro, senza reddito dell’altro genitore avrebbe un Isee di 25mila euro: l’Assegno unico universale ammonta a 319 euro (159,5 euro a figlio) che, sommati al Bonus mamma produce un beneficio mensile di 569 euro. Se invece i figli fossero tre, l’Assegno unico universale salirebbe a 642,3 euro (184,6 euro a figlio minore con una maggiorazione di 88,5 euro peri figli successivi al secondo), e insieme al Bonus mamme il vantaggio sarebbe di 892,3 euro.